L’ex cava Giudici diventa “Museo della pietra”, a Viggiù il cuore della montagna racconta il passato
L'ex cava al centro di un progetto di valorizzazione storico culturale legata all'economia del territorio. Un esempio di archeologia industriale tassello di un disegno che porta a scoprire il sito naturalistico patrimonio dell'umanità
Viggiù e le sue meraviglie, le montagne, paesaggi e panorami. E la sua storia, vecchia molto di più di quanto è antico il segno dell’uomo sulla Terra, raccontata nelle pietre, che da oggi hanno un museo dove studiare, scoprire e meravigliarsi.
Il taglio del nastro è avvenuto questa mattina, domenica 17 settembre, per il “Museo della pietra”. Presenti all’inaugurazione il sindaco di Viggiù Emanuela Quintiglio, il presidente della Comunità montana del Piambello Paolo Sartorio, l’assessore della Comunità montana Debora Lonardi, il sindaco di Saltrio Maurizio Zanuso, e diverse autorità della valle (foto Enza Raso).
L’intervento di recupero è stato realizzato grazie ai fondi del programma di collaborazione Interreg Italia Svizzera: si tratta di fatto della sistemazione della ex cava Giudici, un tempo fulcro economico della valle e del paese dove generazioni di maestranze lavoravano per estrarre prezioso materiale da impiegare nel campo di edilizia e per costruzioni di pregio.
Una sorta di monumento naturale ancora non del tutto conosciuto e che grazie all’inaugurazione potrà venire scoperto e valorizzato specialmente dalle giovani generazioni che potranno apprendere sul campo una importante testimonianza del passato legata alla pietra e al suo utilizzo, in questo caso la cava si pone anche come esempio di archeologia industiale.
Al termine dell’inaugurazione è stato possibile accedere al museo con visite guidate, e nelle prossime settimane, come ha specificato il sindaco, verrà finalizzato un partenariato per la gestione degli accessi. Un museo che fa parte di un progetto globale, come ha spiegato Comunità Montana: l’obiettivo da raggiungere è un museo diffuso che permetta al turista di godere anche su diversi giorni le diverse ricchezze legate alla cultura locale, che vede nel sito del Monte San Giorgio, patrimonio Unesco, punto di grande attrattiva che esce dai confini provinciali.
All’inaugurazione hanno partecipato anche gli esperti di Naturalis Insubria, un gruppo di guide ed esperti naturalisti che si occuperanno di gestire le visite guidate, e che già oggi si occupano di gestire il museo di Storia naturale.
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