A caccia di soluzioni urbanistiche per una Varese che diventa più anziana e più multietnica

Per  chiarire la situazione sociale e le evoluzioni negli anni della città di Varese, l'assessore Roberto Molinari ha portato in commissione una serie di dati. E' la prima delle audizioni degli assessori in vista del nuovo pgt

Audizione Molinari in commissione urbanistica a varese

Una città che invecchia, dove i bambini sono sempre più fragili e bisognosi di cure e dove le case lasciate dai residenti di antica data e dai giovani sono occupate dall’immigrazione: è questo il quadro tratteggiato ai membri della commissione urbanistica dall’assessore Roberto Molinari nella serata del 5 ottobre 2023.

Di più: proprio perchè densa di servizi, la città capoluogo attira anziani e famiglie con persone in difficoltà, che possono usufruire più serenamente di tali opportunità. Di questo, perciò, è necessario tener conto per pensare a un nuovo piano di governo del territorio.

Per  chiarire la situazione sociale e le evoluzioni negli anni della città di Varese, Molinari ha portato in commissione una serie di dati in grado di dare indicazioni ai consiglieri: «Non porto conclusioni, offro solamente stimoli – ha sottolineato più volte l’assessore nell’esposizione – Rendere chiaro e univoco il problema. Poi ognuno di noi deciderà di dare la soluzione che ritiene più giusta».

L’audizione dell’assessore ai servizi sociali è solo la prima di quelle che riguarderanno i vari componenti della Giunta, chiamati dal presidente della Commissione Urbanistica Domenico Marasciulo per tratteggiare le tendenze della città e potere trovare soluzioni urbanistiche per il prossimo Piano di Governo del Territorio.

OVER 65: A VARESE UNA “CITTADELLA” DI PERSONE CON ESIGENZE SPECIFICHE

Tra i primi dati forniti da Molinari, c’è quello della popolazione con più di 65 anni: sono in tutto 13.574, 8711 dei quali nella fascia tra i 65 e i 74 anni, di cui soli 5232. Nella fascia tra i 75 e gli 84 i cittadini sono 8258, di cui soli 5048, mentre gli over 85 sono 4369, di cui soli 3294.

«Si tratta di una cifra importante, che rappresenta a suo modo anche un successo del welfare del dopoguerra – sottolinea Molinari – Questa è una fascia di popolazione pressocchè sconosciuta al Comune: quelli che si rivolgono ai servizi sociali sono una minima parte, spesso quella più debole dal punto di vista economico».

Tra i quartieri che accolgono più anziani in numeri assoluti in testa c’è San Carlo con 1500 over 65 (un dato però falsato dalla presenza del Molina, e dei molti anziani che hanno residenza li), e il quartiere di Giubiano con 1536. Segue Varese Centro con circa 1400 anziani e i quartieri di Montello e Bosto con circa 1100, Masnago con 1000 e San Fermo con circa 900.

SCUOLE SEMPRE PIU’ VUOTE, MA CON SEMPRE PIÙ INSEGNANTI DI SOSTEGNO

Per quanto riguarda i minori, i varesini che hanno meno di 18 anni sono 11.669, mentre i giovani tra i 18 e i 30 sono 10736. «Un dato in continuo calo, ma è da segnalare al contrario il dato dei giovani studenti che hanno bisogno di sostegno – Spiega l’assessore – Negli anni 2003-2004 erano 48 i minori seguiti da un insegnante di sostegno. Nel 2020/2021 i minori erano diventati 212 e per quest’anno le richieste sono 248».

Questo significche: «Diminuisce la popolazione scolastica, aumenta l’assistenza ad personam: questo è un problema di tutto il nostro sistema di welfare, e anche noi siamo costretti a diminuire le ore di sostegno perchè non ci sono le risorse economiche per seguire tutti come sarà necessario».

IMMIGRAZIONE, COME INTEGRARE I NUOVI VARESINI

L’immigrazione a Varese è passata dal 2,3% degli anni ’90 al 12% attuale. «Nessuno può fermare l’immigrazione – ha commentato Molinari – Perciò dobbiamo interrogarci e riflettere su ciò che riguarda i nuovi cittadini di Varese».

Degli 8800 abitanti circa extra UE, 1600 persone arrivano dall’America centrale e meridionale, 1900 dall’Asia, 1000 dall’Africa, 1200 dal Nord Africa e dal mondo arabo, mentre 3000 persone provengono da paesi europei non UE.  In termini di residenza in città, la maggiore concentrazione è a Belforte, dove ci sono 1027 varesini extra UE, poi Biumo Inferiore (944), Varese centro (928) e Giubiano (764).

«I Varesini che provengono da altri paesi tendono a concentrarsi in zone servite, dove ci sono stazioni e mezzi pubblici, ma anche nei quartieri da cui i varesini di più lunga data si spostano. I nuovi residenti occupano gli spazi che gli altri residenti lasciano». Motivi di praticità ma anche economici: si spostano là dove affitti e acquisti sono più sostenibili.

«Ma è importante tracciare la mappa della loro presenza, anche differenziandola per nazionalità, per evitare ghetti, e imparare dagli errori passati. Dobbiamo favorire modalità aperte di integrazione, perchè questo è un fenomeno che non si può evitare e va affrontato concretamente».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 06 Ottobre 2023
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