Che disastro a Solbiate Olona. Suonano le sirene nella notte per la maxi-esercitazione europea
Soccorrere e trasportare i feriti dalla scena di una catastrofe verso un ospedale da campo. Centinaia tra studenti di medicina e soccorritori hanno testato procedure e mezzi tecnici all'area feste

Le sirene hanno suonato a lunga nella tarda serata di Solbiate Olona, paese abituato alla tranquillità e al silenzio interrotto solo dal passaggio delle auto nelle vie cittadine, ieri sera (giovedì).
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All’area feste di via Sanvito, solitamente luogo di allegria e svago, era in corso una maxi-esercitazione di medicina del disastro organizzata dall’Università del Piemonte Orientale congiuntamente con la Vrije Universiteit Brussel. L’evento si è svolto coi favori del buio proprio per aumentare il livello di difficoltà (basti pensare cosa è successo a Mestre qualche giorno fa, ndr).
All’evento davvero campale hanno partecipato centinaia di soccorritori, studenti di medicina, militari che hanno messo in piedi un vero e proprio campo di emergenza con tanto di aree di smistamento, centro direzionale e sala operatoria grazie alla partecipazione dell’Esercito Italiano con la partecipazione del 1° Reparto di Sanità di Torino e il Reggimento Gestione Aree di Transito – RSOM di Bellinzago Novarese (dipendenti dal Comando Logistico dell’Esercito per il tramite del Comando dei Supporti Logistici).
A livello locale hanno partecipato il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Varese, l’Agenzia Regionale Urgenza e Emergenza della Lombardia con le articolazioni dell’AAT 118 Varese e del NUE 112 di Como, la Croce Rossa Italiana con la partecipazione dei Comitati della Provincia di Varese e di Novara e l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze.

La scena apocalittica prevedeva il recupero dei feriti dalla scena di un disatro (naturale o di altro genere) e il trasferimento presso l’ospedale da campo ROLE 3 del 1° Reparto di Sanità “Torino” dell’Esercito Italiano.
Questo ha permesso di mettere alla prova procedure, mezzi e conoscenze tecniche e mediche per assicurare il salvataggio del maggior numero possibile di feriti da uno scenario estremo.
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