Scontro in maggioranza a Somma, Locurcio “sfrattato”
Il presidente del consiglio comunale è stato trasferito in un ufficio più piccolo, "l'ho scoperto dagli operai". E attacca il sindaco parlando di "incapacità" e "mezzucci che lo squalificano"
Il presidente del consiglio comunale di Somma Gerardo Locurcio si ritrova “sfrattato”, spostato suo malgrado in un ufficio più piccolo. «Un gesto di uno squallore indefinibile» denuncia Locurcio, che in queste ultime due settimane è protagonista di un duro scontro con il resto della maggioranza.
Lo scontro, fin qui, pareva soprattutto con l’assessore Edoardo Piantanida e con la consigliera Maria Teresa Pandolfi, accusata da Locurcio di non essersi schierata per la sfiducia all’assessore. Dopo l’ultimo scambio polemico, venerdì 27 ottobre Locurcio è andato in municipio e ha scoperto un trasferimento, mai comunicato, in altro ufficio.
Trasloco di ufficio fatto all’insaputa di Locurcio, che parla di «abuso di potere» e denuncia anche lo spostamento dei documenti del presidente del consiglio trattati alla stregua di «cartacce da riciclare e non documenti ufficiali dell’Amministrazione» attacca. «Tra di essi vi erano anche documenti riservati. Appena possibile verificherò di persona se qualcuno è stato smarrito o trafugato».
E questo nuovo passaggio amplia ancora lo scontro con l’amministrazione. Locurcio dice che il progressivo aggravarsi della crisi «dimostra l’incapacità del sindaco Stefano Bellaria di affrontare i veri problemi della sua amministrazione, oltre che della maggioranza». E parla di «mezzucci che lo squalificano sempre più», a dimostrare quanto profondo sia il solco che si è creato in queste settimane, dopo che è “esploso” il caso della sfiducia di Piantanida.
Locurcio, come Somma al Centro, aveva infatti sfiduciato l’assessore, che è sì nominato dal sindaco, ma era espressione proprio della lista civica centrista. Dopo che Locurcio aveva sollevato la questione in modo pubblico, si è però creata una spaccatura in Somma al Centro, con Locurcio da un lato e dall’altra parte Pandolfi e Piantanida, ognuno rivendicando di interpretare la maggioranza della civica.
Dopo i primi comunicati, le altre forze avevano fatto quadrato intorno a Bellaria. Ma oggi proprio agli altri partiti si rivolge Locurcio, «perché riflettano», nella speranza «che si esprimeranno sull’accaduto, nei modi che ognuno di essi deciderà, e nelle sedi opportune».
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