Alessandro Ferrazzi è il primo candidato sindaco: “Diamo dignità a Samarate”

Già consigliere comunale nel 2015, è per ora sostenuto da Pd e Città Viva. "Sono aperto al dialogo e al confronto con chiunque"

Generico 20 Nov 2023

È tra i primissimi candidati sindaco a farsi avanti: Alessandro Ferrazzi è il candidato del centrosinistra per Samarate, per le elezioni del giugno prossimo.

Sessantaquattro anni, geometra, già consigliere comunale all’opposizione dell’allora sindaco Tarantino, è per ora sostenuto dal Pd e dalla storica lista civica centrista Samarate Città Viva. Anche se la volontà è costruire un’alleanza larga, magari anche con i Cinque stelle che paiono distanti: «Siamo aperti a lavorare con chiunque, non per prendere i voti, ma perché tutti abbiano voce e dignità».

Sergio Broglia, segretario Pd, sottolinea il lavoro in corso per ampliare la coalizione, nella convinzione che non sia facile la partita ma anche che «una Lega indebolita» sta oggi lasciando spazio a «una destra arrembante avulsa dalla storia cittadina». Forse anche questa intenzione spiega il fatto che ci si sia mossi con anticipo di mesi, per aggregare forze civiche, convincere i delusi, mobilitare chi si era rifugiato nell’astensionismo

Broglia dice che nella coalizione sarà necessaria «la sensibilità femminile», «la presenza dei giovani, anche se sappiamo che non sarà facile», dice anche che conta «sul ritorno di qualche amministratore disilluso».

«C’è tanta voglia di lavorare e di vincere, ci aspettano giorni di lavoro duro, dobbiamo raccogliere i pareri della gente, essere propositivi» incalza Maurizio De Tomasi di Samarate Città Viva.

Ferrazzi ha ricordato la sua storia politica (da quando si trovò «catapultato» in consiglio nel 2015) e anche l’orgoglio della sua esperienza professionale, da «geometra spesso anche con incarichi professionali per i Comuni»: «So che dovrò rinunciare a una parte del mio lavoro per Legge, ma è più importante occuparsi della cosa pubblica»

La critica al centrodestra è dura: «Samarate si è fermata, non è diventata la città dormitorio nel senso che non c’è gente da fuori che viene ad abitare qui, ma è diventata il dormitorio dei samaratesi»

«In quindici anni non si è fatto nulla se non al ribasso. Abbiamo persa la sala convegni, la Sala Pozzi trasformata in un magazzino, la villa Montevecchio sottoutilizzata, sono scomparsi i cestini e le panchine, l’ingresso del municipio sostituito da un passaggio secondario dove si deve suonare il citofono, la biblioteca trasferita in una sede provvisoria, l’azienda comunale e le farmacie cedute, stravolgendo il bilancio. Abbiamo perso i servizi alla persona, i servizi per giovani e adolescenti, abbiamo perso 60 dipendenti comunali su 120, gli operai addetti alle manutenzioni. Abbiamo visto l’inserimento di tre supermercati senza alcuna riflessione anche sulla viabilità. Arriviamo ad avere il piano diritto allo studio con due mesi di ritardo»

«Siamo in una recessione completa. Non è facile pensare a migliorare questa città, difficile arrivare a risanarla» ammette. Ma sogna anche «dignità per una Samarate più bella»

«In questo Comune non si fa manutenzione su nulla, si lascia tutto abbandonato, per poi spendere molto di più con un progetto di rinnovo» dice ancora Ferrazzi. E Broglia rivendica per la coalizione «l’attenzione quotidiana alla manutenzione, alla gestione puntuale delle case comunali, la verifica di tutte le convenzioni in essere».

Ferrazzi, nel riferirsi dallo scardinare i modi con cui si è amministrato in 14 anni, conclude con una frase che sa di slogan: «Maggiore fantasia per dare dignità a Samarate». C’è da capire quante forze nuove riusciranno ad aggregare, in una partita che – riconoscono – non sarà facile.

Il piatto è ghiotto perché lo scontento è alto e tanti possono farsi avanti» con candidature o nuove liste civiche. «Abbiamo fin qui formato un gruppo coeso che ha lavorato su proposte e analisi comuni. Sono aperto al dialogo e al confronto con chiunque, anche chi è critico, anche a chi si lamenta e poi non va a votare, a chi fino ad oggi è indifferente».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 24 Novembre 2023
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