Comunità Energetiche Rinnovabili? Si può, ma mancano (ancora) i decreti attuativi

La costituzione di queste comunità procede, anche a livello locale, ma l'assenza delle direttive operative impedisce loro di decollare, prolungando l'attesa verso una transizione energetica più verde. Martedì 14 novembre l'incontro in Regione

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Numerose sono state mappate, molte altre sono in fase di costituzione: le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno emergendo come una delle nuove frontiere della transizione ecologica ma molte di loro, ormai da tempo, sono bloccate a causa dell’assenza dei decreti attuativi necessari per avviarle.

Le CER, soggetti giuridici no-profit a cui possono aderire volontariamente cittadini, imprese, amministrazioni pubbliche, enti religiosi e del terzo settore, mirano a produrre, consumare, condividere e gestire localmente l’energia prodotta da fonti rinnovabile. Insomma, un innovativo modello di gestione dell’energia che, però, sta incontrando diversi ostacoli nel suo percorso di realizzazione.

Nonostante il decreto legislativo 199/2021 che definisce le Comunità Energetiche Rinnovabili sia stato emesso nel novembre 2021, esperti e non stanno aspettando da più di un anno – il massimo per legge era entro i 6 mesi – l’emissione dei decreti attuativi che ufficialmente delineeranno i nuovi dettagli tecnici per consentire alle CER di partire.

Molte di queste comunità, anche a livello locale, stanno procedendo con la loro costituzione, ma senza decreti attuativi, il processo sta subendo ritardi significativi. È il caso di Luino, ma non solo, che alla fine di maggio ha presentato una proposta progettuale alla manifestazione d’interesse della Regione Lombardia per la costituzione di una CER e che, nonostante stia proseguendo nella sua costituzione, è da tempo in attesa di questi decreti. Un problema già noto a molti tecnici ma poco conosciuto dalla società civile.

Di questo si è discusso anche ieri, martedì 14 novembre, in Regione Lombardia, dove è stata presentata una mozione a firma di Roberta Vallacchi (PD) e sottoscritta da Roberta Pollini (M5S) in cui si chiede un’accelerazione dei tempi per l’approvazione del decreto da parte degli organi di controllo europeo e quindi consentire il completamento del quadro normativo nazionale relativo alle Comunità Energetiche Rinnovabili.

Secondo quanto riportato dal documento, approvato all’unanimità dall’Assemblea lombarda, la mancata approvazione da parte dell’Unione europea del decreto attuativo non permette di procedere alla messa in campo delle misure annunciate e all’erogazione dei contributi previsti dalla Regione Lombardia per i Comuni che hanno partecipato alla manifestazione d’interesse.

Ad intervenire in aula, anche l’Assessore regionale agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori, che ha dichiarato che dei 513 Comuni che hanno manifestato interesse sulle CER, solo 338 sono stati autorizzati a proseguire nella seconda fase e 165 sono risultati esclusi per mancanza di documentazione. «Mancano professionalità e competenze – ha detto Sertori – e per questo Regione Lombardia continuerà a sostenere gli Enti locali anche da un punto di vista amministrativo».

«E’ necessario completare il percorso per la costituzione delle CER – ha spiegato Roberta Vallacchi – anche per sostenere la povertà energetica. In Lombardia circa il 5,3% delle famiglie è in situazione di carenza energetica. Inoltre, vi è anche il tema ambientale della riduzione dell’inquinamento da emissioni gas serra».

Nel documento approvato, con alcune modifiche richieste dallo stesso Sertori, si invita inoltre il Presidente della Giunta regionale a procedere nei prossimi sei mesi ad una ricognizione per l’aggiornamento delle situazioni di povertà energetica e a proseguire il confronto con ANCI Lombardia per definire modalità di collaborazione con i Comuni lombardi, anche sotto il profilo normativo, utile ad una rapida diffusione delle conoscenze e delle competenze amministrative necessarie per lo sviluppo di questa strategia.

Le CER possono dare un notevole contributo all’utilizzo di fonti rinnovabili che si aggiunge all’incremento del 16% dell’installazione di pannelli fotovoltaici in Lombardia tra il 2021 e il 2022. Tuttavia, il confronto con la situazione europea vede l’ltalia molto indietro. Nel primo trimestre 2023, infatti, nei Paesi Ue si contano 9.252 comunità energetiche, il 75% delle quali sono avviate in Irlanda, Paesi Bassi, Danimarca e Germania che, da sola conta più della metà di queste comunità: ben 4.848, mentre in Italia si è fermi a 198 unità.

Nonostante queste difficoltà nel nostro territorio, alcuni comuni come Luino e Travedona Monate stanno portando avanti la costituzione di Comunità Energetiche Rinnovabili grazie anche alla Rete per il Clima del Verbano ed ai suoi Tavoli per il Clima che da tempo si impegnano su questi innovativi progetti.

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Pubblicato il 15 Novembre 2023
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