I casinò hanno “vita lunga”. Regole, costi e tassazione delle case da gioco in Svizzera
Il governo ha rinnovato le concessioni ventennali a 21 case da gioco, tre sono in Ticino. I proventi sono tassati dalla federazione e dai cantoni portando un introito alle casse pubbliche di centinaia di milioni di franchi. Tuttavia il "costo sociale" del gioco d'azzardo resta preoccupante
Il governo svizzero, nella seduta di ieri, mercoledì 29 novembre, ha rinnovato le concessioni per 22 case da gioco, compresi i casinò di Locarno, Lugano e Mendrisio in Canton Ticino. Si tratta di una notizia che ha a che fare anche con le finanze del paese: soltanto nel 2023, secondo i dati diffusi dall’esecutivo, il fondo di compensazione per la pensione (AVS) ha incassato dai casinò 352 milioni di franchi. L’effetto del rinnovo permetterà ai gestori (nella maggior parte dei casi rimasti invariati) di proseguire l’attività dal 2025 e fino al 2044. Per gestire una casa da gioco in Svizzera è infatti necessaria una concessione che viene rilasciata con durata ventennale dal Consiglio federale che ne determina inoltre il numero complessivo.
Dal 2025 inoltre sul territorio svizzero apriranno due nuovi casinò, uno a Losanna e uno a Winterthur. Il Consiglio federale è intervenuto anche in merito ai giochi online: in futuro saranno 12 le case da gioco autorizzate a offrire giochi di questo tipo e si tratta del numero più elevato di concessioni attribuite dall’entrata in vigore della legge sui giochi in denaro del 2019.
Come funziona la rete delle case da gioco in Svizzera
Una brevissima cronistoria (per approfondire qui): La storia dei casinò in Svizzera parte da lontano e ha direttamente a che fare con i “conti” della Confederazione: nel 1847 nella Costituzione federale erano vietate le case da gioco tuttavia erano consentiti alcuni giochi definiti “da svago” soltanto all’interno di strutture ben definite, i “Kursaal“. Era necessario rispettare anche il limite per la posta in gioco, fissata prima a due franchi e poi, nel 1958, a cinque. La prima svolta si ebbe nel 1993 quando per motivi di ordine economico (provvedimenti di risanamento 1992 delle finanze federali) portarono a una votazione popolare che il 7 marzo 1993 abroga il divieto delle case da gioco. Nel 2009 l’iniziativa popolare “Per giochi in denaro al servizio del bene comune” porta il Parlamento a elaborare una nuova legge sui giochi in denaro che sostituisce la legge sulle case da gioco e la legge federale concernente le lotterie e le scommesse, fino ad allora vigenti. Visti i buoni risultati che hanno permesso di raggiungere, molte delle norme riguardanti la vigilanza sulle case da gioco vengono riprese. Le novità riguardano l’abrogazione del divieto di proporre giochi da casinò online e la possibilità di svolgere tornei di poker al di fuori delle case da gioco. Nel 2018 la legge sui giochi in denaro viene approvata ed entra in vigore il 1° gennaio 2019 con le rispettive ordinanze di esecuzione.
Spie, longobardi e casinò. Sul New York Times la storia di Campione
Attualmente la Svizzera conta 21 case da gioco titolari di una concessione: 8 sono di tipo A e 13 di tipo B. In queste ultime, la posta massima per i giochi in denaro automatizzati è di 25 franchi. I Cantoni con casinò B sul proprio territorio possono prelevare un’imposta cantonale sul prodotto lordo dei giochi (esclusi quelli online) il cui importo massimo non superi il 40 per cento della tassa sulle case da gioco riscossa dalla Confederazione. In tal caso, la tassa federale si riduce dell’importo corrispondente all’imposta cantonale.
La tassazione delle case da gioco in Svizzera
Secondo la normativa vigente una parte del prodotto lordo dei giochi delle case da gioco deve essere destinato all’assicurazione per la vecchiaia e i superstiti e all’assicurazione per l’invalidità. Le tasse sulle case da gioco sono prelevate sul prodotto lordo dei giochi “terrestri” (così vengono definiti quelli dei casinò fisici) e online realizzato dalle singole case da gioco. L’aliquota della tassa è comunque fissata in modo da garantire l’economicità e un rendimento adeguato ai gestori. L’aliquota di base della tassa sul prodotto lordo dei giochi realizzato nelle case da gioco terrestri ammonta al 40 per cento. È riscossa sui prodotti lordi dei giochi fino a 10 milioni di franchi. Per ogni ulteriore milione di franchi, l’aliquota della tassa aumenta dello 0,5 per cento fino a raggiungere l’aliquota massima dell’80 per cento. L’aliquota di base della tassa sul prodotto lordo dei giochi realizzato con giochi proposti online ammonta al 20 per cento. È applicata fino a 3 milioni di franchi di prodotto lordo dei giochi e, se detto importo viene superato, progredisce in cinque tranche fino a raggiungere l’aliquota massima dell’80 per cento.
Le attività contro la dipendenza da gioco d’azzardo in Svizzera e in Ticino
Come è noto, l’altra faccia della medaglia è il dramma della dipendenza dal gioco d’azzardo. Un problema che riguarda tanto la Svizzera quanto i paesi vicini, se consideriamo che solo in Canton Ticino sono presenti ben 3 case da gioco frequentate anche da clientela italiana e straniera. Il Gruppo azzardo Ticino prevenzione è una realtà che lavora sul territorio per contrastare questo tipo di dipendenze ma anche per sensibilizzare sui rischi di un gioco non controllato e consapevole. Una ricerca dell’Ufficio di studio di politica del lavoro e politica sociale di Berna nel 2009 aveva stimato i costi sociali diretti e indiretti causati dal gioco eccessivo nei casinò in quasi 70 milioni di franchi. Qui maggiori dettagli
Per questa ragione secondo quanto previsto dalla legge anche le case da gioco devono impegnarsi per contrastare la dipendenza dal gioco attraverso misure dirette a tutela dei giocatori. Tra le attività richieste sono individuate alcune azioni che riguardano l’informazione, l’individuazione precoce, l’autocontrollo e la limitazione del gioco. Inoltre, devono provvedere alla formazione e alla formazione continua periodica del personale cui è affidata l’esecuzione delle misure sociali.
In alcuni casi i gestori sono obbligati a procedere con un provvedimento di esclusione, ciò avviene ad esempio quando sanno o devono presumere che una persona è sovraindebitata o non rispetta i suoi obblighi finanziari e rischia di scommettere somme sproporzionate rispetto al suo reddito e alla sua fortuna. In altri casi il provvedimento di esclusione può derivare da una segnalazione di un servizio specializzato o di un’autorità sociale in merito a una dipendenza dal gioco. I giocatori possono anche escludersi dal gioco in qualsiasi momento. (Qui i dati sulle esclusioni e il dettaglio sulla Protezione sociale e la dipendenza dal gioco)
Fonti utilizzate per questo articolo:
Commissione federale delle case da gioco
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