Al grido di “Forza Panino” Varese risponde, sold out per Elio e le Storie Tese
Bella energia a teatro per la prima delle due date degli Elii. Oggi si replica, sul palco anche il comeriese Vittorio Cosma
“Forza pa-ni-no! Forza pa-ni-no!”. Il pubblico di Elio e le Storie Tese non vedeva l’ora di urlarlo. Di battere le mani, cantare, applaudire, ritrovare canzoni e codici di una band alla quale sono affezionati. E dire affezionati è fin troppo poco.
C’è una belle energia quando si entra nel foyer del Teatro di Varese per la prima delle due date sold out degli Elii per il tour “Mi resta un solo dente e cerco di “riavvitarlo”. Il banchetto del merch da una parte, con le magliette e i vinili, e la coda per entrare dall’altra. In fila ci sono anche due fan vestiti da mucca, con indosso un costume grosso, muccato e con le corna, seguiti da un gruppo di amici con delle sopracciglia finte in omaggio, ovviamente, a Elio.
L’atmosfera c’è tutta per dare inizio allo show e mentre il pubblico prende posto in sala è una voce fuori campo a dare inizio allo spettacolo, invitandolo a pregare: «Mengoni, Mr. Rain, Massimo Pericolo, Sferaebbasta, Baby Gang, Simba La Rue e Kappa 24K, cantano tutti per Cristo». Ecco quindi apparire la band, come se arrivasse dall’aldilà. Ma non si erano lasciati? No, eccoli lì.
Elio con le braghette corte e la giarrettiera a tenere su i calzini bianchi. Il resto della band in total white, risorta, anche lei. La formazione c’è tutta: Paola Folli, cantante e corista che non ha bisogno di presentazioni al fianco di Elio, Cesareo alla chitarra, Faso al basso, Christian Meyer alla batteria, Jantoman alla tastiera e, guest star per il pubblico varesino , Vittorio Cosma, musicista e arrangiatore di Comerio che lavora da anni con la band e che in questo tour ritroviamo nella veste di tastierista e voce.
Non manca Mangoni ovviamente, e quando sale sul palco riceve l’ovazione dal pubblico. La scaletta è pensata per i fan: ci sono soprattutto gli evergreen, poche sorprese negli arrangiamenti, la possibilità di riconoscersi nei brani che già cantavano negli anni Novanta. Certo, le sorprese non mancano e nemmeno i riferimenti alla politica, all’attualità e alla mondo della cultura nel quale sono entrati a pieno titolo: «C’erano tanti posti vuoti, abbiamo occupato quelli».
In scaletta, tra le altre, ci sono “Servi della gleba”, “Parco Sempione”, “Vitello dai piedi di balsa”, “Tapparella”, “Urna”, “Born to be Abramo”, “Arrivederci”, “Valzer transgenico” e molte altre. Uno show, più che un concerto, dove Elio e band si concedono al pubblico tra assoli, blues ironici, quello di Faso, scarpe con il tacco che vengono suonate come fossero una batteria, la favola del Cardellino Ubriaco raccontata da Elio (che solo qualche mese fa è stato a Varese con Pierino e il Lupo), la storia della cozza perduta e le incredibili incursioni di Mangoni. Due ore piene di spettacolo: «C’è un neo in questa serata. Come quello sul volto di Cindy Crawford, qualcuno ha detto “bis”», commenta Elio. E la serata si chiude “Tapparella”, il pubblico in piedi e grandi applausi.
Foto di Raffaele Della Pace

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