Civica benemerenza per Emilio Grandi, cremenaghese dal cuor gentile da sempre al servizio della comunità

Un riconoscimento consegnato ieri dal sindaco Rigazzi per gli anni dedicati al servizio della comunità e per il cuore generosamente donato nell'aiuto alle molteplici realtà del territorio

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Oggi, in un’epoca in cui sempre più sembra affievolirsi la gioia di dedicarsi al volontariato, spesso soffocata dalla mancanza di tempo, Emilio Grandi, mantovano di nascita ma cremenaghese d’adozione da ben settant’anni, ci offre una preziosa lezione di vita. Ci insegna l’amore sconfinato per il suo paese e la determinazione di lavorare instancabilmente, trovando sempre un piccolo spazio per mettersi al servizio degli altri.

Questi i motivi per cui ieri, domenica 3 dicembre, il sindaco di Cremenaga Domenico Rigazzi, insieme ad altri sindaci ed amministratori locali, ha voluto rendergli omaggio conferendogli una benemerenza civica. Un riconoscimento per gli anni dedicati al servizio della comunità e per il cuore generosamente donato nell’aiuto alle molteplici realtà del territorio, tra cui la Croce Rossa di Luino e Valli, presente al momento di festa per consegnargli anch’essa un attestato con medaglia.

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Nato a Mantova nel 1942, Emilio giunge a Cremenaga all’età di undici anni, insieme a mamma, papà e ai 5 fratelli. A prendere la decisione il papà di Emilio, mugnaio di professione che, vista la svolta inevitabile che aveva preso il suo mestiere dopo la guerra, decide di cercare “nuova fortuna” a Cremenaga. Qui, insieme alla moglie, assume la gestione dell’Osteria Stella del paese. Un paese che, da allora, non è mai più uscito dal cuore di Emilio.

Ma chi è Emilio? Emilio è uno di quegli uomini che non teme di commuoversi mentre ripercorre il cammino della propria vita, sempre intriso di impegno per il suo lavoro e territorio. Una persona che, con purezza e trasparenza, ha saputo intrecciare forti legami con coloro che hanno condiviso con lui le giornate: dal primo proprietario del supermercato a Lugano, dove ha iniziato a lavorare a 17 anni, e con cui ancora oggi mantiene contatti, fino alle persone che hanno condiviso con lui gli ultimi 23 anni in una bottega alimentare dove Emilio ricopriva il ruolo di responsabile. Una dedizione così evidente che, una volta giunto in pensione, gli è stata dedicata una festa, per ringraziarlo, non solo della sua professionalità, ma soprattutto per l’umanità dimostrata in tutti quegli anni.

E poi l’impegno profuso per il suo territorio, che non ha mai, una volta iniziato, abbandonato. Specialmente quando si trattava di feste di paese. Ah sì, lì nessuno può tuttora fare a meno del risotto di Emilio, che ha sempre cucinato con passione, tant’è che riusciva a prepararne più di due quintali all’anno. Ma non solo, la sua dedizione allo sport, dal ciclismo allo sci, dal nuoto e in modo particolare al calcio, con il quale riviveva i tempi in cui da giovane giocava per una squadra Svizzera, lo ha portato a ricoprire la carica di presidente della società AS. Cremenaga per 10 anni e poi a diventare volontario a supporto dei lupetti degli scout. Bambini che ogni anno portava in gita per almeno dieci giorni, curando per loro la preparazione della colazione, del pranzo, della merenda e della cena.

Amato profondamente dalla comunità, dai ragazzini che stretti stretti nelle foto lo abbracciano fino agli amministratori locali, Emilio ha donato il suo impegno anche come volontario della protezione civile del paese – concludendo il suo servizio lo scorso anno con una memorabile festa organizzata dai suoi colleghi -, della Croce Rossa e della Caritas di Ponte Tresa. Una forte vicinanza l’ha sempre dimostrata anche alla chiesa, promuovendo per moltissimi anni tombolate, offrendo il suo aiuto al paese e facendo parte del coro Don Girogio Quaglia. E poi i suoi due grandi amori: “la” Bruna e suo figlio Alberto, attuale vicesindaco della città. Con “la Bruna,” l’amore è sbocciato da un ballo, continuando a fiorire fino ai giorni nostri grazie alle quotidiane attenzioni e al bene puro che ogni giorno si dimostrano.

Dove abbia trovato il tempo per compiere tutto ciò, nemmeno Emilio lo sa. Ma alla domanda “rifaresti tutto?”, la sua risposta è un deciso “assolutamente sì”. «Perchè ho fatto tutto con il cuore, non ho mai pensato fosse tempo sprecato, mai. Sono sinceramente felice quando riesco a rendere felici gli altri. So – conclude Emilio – che questa vita non è stata vissuta solo per me, ma anche per gli altri». 

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Pubblicato il 04 Dicembre 2023
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