Mamme “attempate”, aumenta il lavoro nei reparti di ostetricia e pediatria
Secondo i dati diffusi dall'Ospedale Del Ponte sono aumentate le gravidanze con patologie e questo è legato anche al fatto di procrastinare la gravidanza in età più avanzata

Diventare mamma a 40 anni: un evento sempre più diffuso ma che comporta qualche rischio in più. Sono aumentate le gravidanze con patologie e questo è legato anche al fatto di procrastinare la gravidanza in età più avanzata: sono 1 su 10 a Varese le nascite da madri con 40 anni e oltre.
Il Professor Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi, ha recentemente condiviso importanti considerazioni sul contesto sociale che i professionisti dei punti nascita affrontano quotidianamente. In un momento di bilanci e riflessioni alla fine dell’anno, Ghezzi ha sottolineato l’ aumento del carico di lavoro nei reparti di maternità, nonostante il mantenimento dei numeri. Questa fatto è strettamente legata alle trasformazioni sociali e demografiche che hanno caratterizzato l’Italia negli ultimi decenni.
Un dato significativo è emerso nel 2023, con circa 300 donne ricoverate nell’Unità dedicata alla gravidanza ad alto rischio dell’Ospedale Del Ponte. Questo aumento delle gravidanze con patologie solleva interrogativi importanti sulla causa di tale fenomeno. Diversi sono i fattori, tra cui il ritardo nella gravidanza in età più avanzata, con una crescente percentuale di nascite da madri con 40 anni e oltre.
L’uso sempre più diffuso della procreazione medicalmente assistita è un altro elemento chiave, con 170 bambini nati nel 2023 presso l’Ospedale Del Ponte attraverso procedure di fecondazione in vitro.
Un aspetto positivo che emerge è il miglioramento delle cure per alcune patologie croniche. Le donne con condizioni mediche preesistenti, come il diabete, le malattie cardiache o la storia di tumori, ora possono godere di una migliore qualità di vita e di una possibilità di concepimento che in passato sarebbe stata considerata impossibile.
È proprio per gestire questa crescente complessità assistenziale che la Regione Lombardia nel 2019 ha identificato 11 centri Regionali di Medicina Materno Fetale, tra cui spicca l’Ospedale Del Ponte. Questi centri sono stati scelti per la loro capacità di offrire cure altamente specialistiche e per la presenza di professionisti con competenze e esperienze diversificate, pronti a lavorare in rete per garantire la migliore assistenza possibile.
È Alessandro da Solbiate con Cagno il primo nato all’Ospedale del Ponte
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