È Alessandro da Solbiate con Cagno il primo nato all’Ospedale del Ponte
3775 nati nell'Asst dei Sette Laghi nel 2023. Commentano i dati il professor Massimo Agosti e il professor Fabio Ghezzi

Il capodanno 2023 e l’inizio del 2024 hanno portato nuove vite nella provincia di Varese.
L’ultima nata del 2023 all’ospedale del Ponte di Varese è Sofia
Il 31 dicembre 2023, alle ore 20.33, è nata Sofia alla 39ª settimana di gestazione con un peso di 3190 grammi.
Il primo nato del 2024: Alessandro da Solbiate con Cagno
Il 1 gennaio 2024, alle 3.02 del mattino, Solbiate con Cagno ha accolto il primo nato dell’anno. Alessandro è un maschietto nato alla 40ª settimana di gestazione, all’ospedale del Ponte, e pesa 3510 grammi.
Tre gli ultima nati all’ospedale Galmarini di Tradate

Il 30 dicembre 2023 è stato un giorno ricco di emozioni, con quattro nuovi nati. Alle ore 4.59 è nata Ludovica seguita alle ore 08.26, da Elia, genitori residenti a Cassano Magnago. Di Vedano Olona invece Rafael nato alle 18.06. Un altro nuovo cittadino per Cassano Magnago: Edoardo è nato alle ore 22:07.
Ultimi nati del 2023 a Cittiglio

Eleonora Bianca, di Cocquio Trevisago, è nata il 31 dicembre alle ore 01.01. Segue Zeno, di Laveno Mombello, alle 8.45 e infine Giulio, alle 11.11 di Gavirate.
I dati delle nascite
In totale, nel 2023, i nati nei tre punti nascita della ASST dei Sette Laghi sono stati 3.775, sostanzialmente in linea con gli ultimi anni, rispetto ad una media nazionale/regionale che registra un calo delle nascite generalizzato in tutto il Paese.
In particolare, si rileva che l’Ospedale Del Ponte si mantiene sopra ai 2700 nati ed anche i punti nascita di Tradate e Cittiglio continuano a mantenere un numero di nati superiore alla soglia dei 500, confermando un’attrattività che non è solo del Centro varesino del Del Ponte, ma di tutta l’area materno-neonatale di ASST Sette laghi.
A restare elevati, e a contribuire all’attrattività, non sono solo i numeri, ma anche la complessità dei casi trattati, che conferma l’eccellenza e l’alta specializzazione dell’ambito materno-neonatale di ASST Sette Laghi.
Due indicatori, fra gli altri, sono quelli del numero di parti gemellari registratosi quest’anno al Del Ponte, pari a 63, e soprattutto quello dei nati prematuri, 225, di cui 54 grandi prematuri, nati cioè di peso inferiore ai 1500 grammi (di cui 13 di peso inferiore ai 1000 grammi), che richiedono le cure della Terapia Intensiva Neonatale, centro di riferimento per tutta la provincia di Varese.
“Lavorare in rete tra punti nascita dà i suoi frutti e i numeri lo confermano anche quest’anno. Del resto, nonostante il calo generalizzato della natalità a livello nazionale, i punti nascita di ASST Sette laghi si mantengono stabili da anni, con numeri importanti, che confermano il fatto che siamo tra i più grandi punti nascita non solo lombardi, ma di tutta Italia. Le ragioni sono molteplici, ma tutte riconducibili alla qualità dell’offerta e alla conseguente fiducia che le famiglie ci riservano, consapevoli del fatto che offriamo una risposta completa e qualificata, che non si conclude con la gravidanza, il parto e i primi giorni di vita, ma prosegue garantendo interlocutori altamente specializzati, anche grazie alla presenza dell’Università degli studi dell’Insubria con la presenza dei medici specializzandi in formazione per diventare futuri specialisti– commenta il professor Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento Materno Infantile di ASST Sette Laghi – L’osmosi che caratterizza i nostri tre punti nascita, con uno scambio continuo di competenze e una solida organizzazione per intensità di cura, e il fatto che il personale in servizio è tutto personale dipendente dell’ASST, senza il ricorso a cooperative, dà sicurezza ai cittadini, e in particolare alle donne gravide, che si affidano con fiducia sia all’HUB varesino, sia alle sedi di Tradate e Cittiglio, che infatti in tal modo confermano i numeri positivi degli ultimi anni. Questa è la vera attrattività: Varese cresce senza sottrarre pazienti ai due punti nascita di Cittiglio e Tradate, che sono da considerare a tutti gli effetti un’estensione della sede centrale”.
Analoghe conclusioni valgono anche per la parte della Ginecologia e Ostetricia, rappresentata dal professor Fabio Ghezzi, Direttore della Ginecologia e Ostetricia di ASST Sette Laghi.
“I numeri dicono che il sistema di ASST Sette Laghi funziona. L’organizzazione Hub and Spoke dei punti nascita, con il centro sull’Ospedale Del Ponte e le sedi di Cittiglio e Tradate così fortemente integrate garantisce uniformità di cura e percorsi, grazie alla condivisione dei protocolli e la rotazione del personale. Ringrazio tutti i miei collaboratori, medici, infermieri, ostetriche e OSS, per questi risultati che premiano un impegno protratto negli anni, ma anche le altre strutture dell’Azienda su cui i nostri centri nascita possono contare .
Il professor Ghezzi coglie l’occasione per alcune considerazioni legate al contesto sociale con cui i professionisti dei punti nascita si confrontano quotidianamente: «La fine dell’anno è sempre un momento di bilanci, ma anche di riflessioni. Abbiamo mantenuto i numeri, ma l’impressione di chi è sul campo quotidianamente è di un carico di lavoro nei reparti di maternità sempre crescente. Le trasformazioni sociali e demografiche che hanno caratterizzato il nostro paese negli ultimi decenni hanno portato a cambiamenti significativi nell’assistenza che dobbiamo offrire in gravidanza, al parto e in puerperio, con la necessità di centralizzare un numero di casi complessi in continua crescita».
«Nel 2023 circa 300 donne sono state ricoverate nell’Unità dedicata alla gravidanza ad alto rischio dell’Ospedale Del Ponte. Perché aumentano le gravidanze con patologie? Certamente il fatto di procrastinare la gravidanza in età più avanzata è un fattore determinante (sono 1 su 10 a Varese le nascite da madri con 40 anni e oltre), altrettanto lo è il riscorso alla procreazione medicalmente assistita (170 bambini nati al Del Ponte nel 2023 sono il frutto di procedure di fecondazione in vitro e si tratta di gravidanze con rischi specifici), ma anche l’effetto della migliore cura di alcune patologie croniche che permettono alle pazienti di vivere meglio e di avere una chance riproduttiva un tempo impossibile (esempio donne diabetiche, cardiopatiche, con storia di tumori) e non da ultimo vi sono le gravidanze in fasce di popolazione più fragili (dipendenze, disagi psichici, ecc). Si tratta di casi che spesso richiedono cure altamente specialistiche e un approccio multidisciplinare, in cui sono essenziali il sapere e l’esperienza non solo dei ginecologi, ma di tante altre figure professionali che devono lavorare in rete, motivo che ha spinto Regione Lombardia nel 2019 ad identificare 11 centri Regionali di Medicina Materno Fetale, tra cui il Del Ponte, che avessero i requisiti per gestire questa complessità assistenziale. Non dobbiamo però dimenticare che nel 2023 oltre 500 donne classificate come “a basso rischio” hanno dato alla luce il loro bambino nel punto nascita Varesino: l’obiettivo è quello di saper rispettare in questi casi la normalità della nascita, minimizzando gli interventi medici e favorendo l’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche, in un ambiente empatico e sereno, esattamente come accade nei punti nascita più piccoli. Passare da cure altamente intensive al saper osservare senza interferire con i processi naturali è un equilibrio non sempre facile, ma anche il bello del nostro meraviglioso lavoro».
A Busto Arsizio e Gallarate i primi vagiti sono di Sofia e Valentina
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