“Parliamo ai giovani di prevenzione e controlli: sono i modi più efficaci per combattere i tumori”
Carlo Lucchina, presidente di Varese per l'Oncologia, andrà all'Università dell'Insubria a parlare agli studenti. In campo maschile si fa poca prevenzione urologica: "Scontiamo ancora l'abolizione della leva obbligatoria"

«Promuoviamo la cultura della prevenzione tra i giovani: andremo all’Università dell’Insubria per parlare agli studenti di tumori e di stili di vita corretti». Carlo Lucchina presidente dell’associazione Varese peer l’Oncologia presenta il progetto che, nei prossimi mesi, porterà nelle aule dell’ateneo varesino: « È soprattutto un fattore culturale, quindi occorre investire sulla formazione delle nuove generazioni. Poi puntare sui controlli per la diagnosi precoce. Nel campo del tumore al seno esiste un programma partecipato. Ci sono gli screening del colon e del tumore al polmone. Il nuovo direttore dell’Asst Sette laghi Giuseppe Micale è sensibile su questo tema e, anche a livello regionale, il tema della prevenzione e quello della diagnosi precoce saranno centrali nel 2024».
CURE DOMICILIARI PER LA TUTELA DEL MALATO
Varese per l’Oncologia da vent’anni si occupa di pazienti oncologici. Fondata da Gianni Spartà, oggi presidente della Fondazione Il Circolo della Bontà, sostiene i malati assicurando, quanto più possibile, le cure domiciliari: « Lavoriamo molto sia con il reparto sia con il Day Hospital di Varese e di Cittiglio. Il servizio viene svolto d’intesa con il professor Grossi, primario del reparto di oncologia del Circolo, che ci mette a disposizione medici e infermieri per le visite domiciliari. In caso di necessità, ci occupiamo del trasporto in ospedale del malato. È un servizio che punta sul miglioramento, quanto più possibile, della qualità della vita, per rendere meno gravose le cure. Noi ci sosteniamo con il 5 per mille, le donazioni di benefattori che credono nel nostro impegno ed eventi pubblici».
Oggi, la ricerca e lo sviluppo tecnologico hanno fatto passi da gigante nella cura delle patologie tumorali: « È però fondamentale intervenire tempestivamente, quando la malattia è nella fase iniziale. Una volta sviluppata, è molto più difficile curare. Ecco perchè è importante far crescere nelle generazioni più giovani la cultura della prevenzione primaria e parlare dell’importanza di adottare corretti stili di vita».
POCA PREVENZIONE IN CAMPO UROLOGICO DOPON L’ABOLIZIONE DELLA LEVA MILITARE
Ma se in campo femminile l’offerta di percorsi di prevenzione secondaria sono rodati, in campo maschile poco si fa per i controlli urologici: « Questa è una mancanza che ci portiamo dietro dalla fine della leva obbligatoria ( 2005 ndr) . Un tempo, i nostri ragazzi dovevano affrontare la visita per il militare e, in quell’occasione, il medico effettuava l’indagine. Finito il militare non è più stato ripristinato un modello di prevenzione secondaria. È un tema di cui si discute a livello Ministeriale. Oggi, effettivamente, è più difficile coinvolgere un giovane uomo rispetto a una giovane donna sul tema della prevenzione».
SCREENING E CONTROLLI IN CRESCITA GRAZIE AL WELFARE AZIENDALE
A livello di campagne di screening, però, rimane il limite dell’età, perchè le fasce giovani non sono coinvolte: « Il discorso sta cambiando grazie al welfare aziendale – commenta Carlo Lucchina – è sempre più diffuso il coinvolgimento dei dipendenti in attività di controllo grazie a programmi realizzati con le assicurazioni. Il punto importante è quello di migliorare il coordinamento delle diverse offerte così da lavorare perchè si ampli il più possibile la quota di popolazione coinvolta».
La scienza e la tecnologia hanno fatto progressi importanti ma il cancro continua a fare paura: « I tumori cerebrali rimangono i più complicati, o quello al pancreas. Ma la ricerca è davvero all’avanguardia e, su questo punto, l’intelligenza artificiale sta offrendo un supporto validissimo. Le terapie sono sempre più puntuali, personalizzate. Progressivamente si arriverà a poter curare ogni caso».
IL VALORE DI UNA CAREZZA
E se la scienza promette miglioramenti, è nell’uomo che occorre investire di più: « La cura passa anche attraverso una carezza, una gentilezza, l’attenzione. Come Presidente di Varese per L’oncologia ho parlato a un incontro con tutti i direttori delle aziende ospedaliere lombarde ricordando l’importanza dell’umanizzazione delle cure verso pazienti che sono molto fragili e deboli».
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