Autonomia degli enti locali, Fagioli: “Nessun alibi per chi vuole contrastare questo percorso in Italia”
Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d'Europa ha votato la raccomandazione per l'autonomia degli enti locali italiani. Nella delegazione italiana era presente anche Alessandro Fagioli, ex Sindaco di Saronno ed ex Vicepresidente della Provincia di Varese.
Martedì 26 marzo 2024 a Strasburgo presso la sede del Parlamento Europeo il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ha votato la raccomandazione per l’autonomia degli enti locali italiani, al fine di rafforzare il percorso democratico nel Paese.
Al congresso è intervenuto il Ministro agli Affari Regionali e Autonomie Roberto Calderoli e tra i numerosi interventi in aula da parte dei rappresentanti delle principali democrazie europee a supporto della raccomandazione è intervenuto per la delegazione italiana Alessandro Fagioli, ex Sindaco di Saronno ed ex Vicepresidente della Provincia di Varese.
«L’Autonomia non solo viene indicata come un modello interessante anche per altri Paesi, ma può essere un esempio virtuoso per liberare le migliori energie, ridurre le differenze territoriali e portare maggior democrazia e sviluppo -ha commentato Calderoli. Le misure perequative e la spinta decisiva per i LEP vengono viste con favore dal Congresso, che guarda all’Autonomia come un’opportunità di svolta per il nostro Paese, e di questo non posso che essere orgoglioso». All’interno delle raccomandazioni approvate viene inoltre dedicata particolare attenzione al tema delle Province e delle Città metropolitane. Su questo fronte si sollecita la reintroduzione dell’elezione diretta per gli enti provinciali e delle città metropolitane, attraverso una serio ripristino che comprenda anche risorse adeguate per la gestione dei territori.
Intervistato a termine della seduta Fagioli ha dichiara: «il documento presentato in aula fotografa in profondità la realtà e le criticità degli enti locali. Ho voluto sottolineare l’anomalia della mancanza di voto diretto per enti provinciali e per le città metropolitane. Ho vissuto in prima persona l’esperienza in Provincia sia a voto diretto sia a voto indiretto e le differenze in risorse, competenze e la percezione della popolazione sono abissali. Aggiungo che il voto indiretto può generare giochi di potere tali da stravolgere la volontà popolare. Considerato che il ripristino del voto diretto era già presente in una precedente raccomandazione del 2017, chissà chi sarebbe stato oggi il presidente della nostra provincia. Concludo dicendo che con questo voto non vi sono più alibi per chi vuole contrastare il percorso autonomista nel Paese».
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