Varese
In salone Estense a Varese la vita di Marie Curie
Con l’arrivo della primavera riparte il ciclo di conferenze “Tra Cielo e Terra” della Società Astronomica “G.V. Schiaparelli”. La prima in calendario si terrà venerdì 19 aprile alle 21
Con l’arrivo della primavera riparte il ciclo di conferenze “Tra Cielo e Terra” della Società Astronomica “G.V. Schiaparelli” di Varese.
La prima delle conferenze in calendario si terrà venerdì 19 aprile alle 21 al Salone Estense del Comune di Varese e verterà su una delle figure femminili più affascinanti della storia della scienza, Marie Curie. Il 19 Aprile ne sarà illustrata la vita, e coglieremo anche l’occasione per raccontare con gli occhi di allora (e almeno un pò con le conoscenze di oggi), gli sviluppi scientifici che Marie Curie rese possibili.
Relatore sarà il fisico e divulgatore Giuseppe Piccinotti, che da anni si occupa di approfondire importanti figure scientifiche del passato.
CHI ERA MARIE CURIE
Nata Salomea Skłodowska (1867-1934), «Madame Curie» riposa dal 1995 al Pantheon di Parigi, prima donna sepolta in quel cimitero monumentale per meriti propri, insieme al marito Pierre Curie. Le loro tombe stanno dietro una spessa lastra di piombo, perché sono ancora radioattivi.
Marie Curie fu una persona straordinaria che ottenne grandi successi, ma che dovette affrontare enormi ostacoli esterni in quanto donna, oltre a gravi tragedie personali. Ebbe grandi successi: fu la prima donna a ricevere un Dottorato di Ricerca in Francia, a vincere un
premio Nobel nelle scienze, ad essere nominata professore universitario in Francia, la prima e unica persona a vincere 2 premi Nobel in 2 scienze diverse (Fisica 1903 e Chimica 1911). Ma dovette superare gravi tragedie personali e gravi ingiustizie in quanto donna: la perdita di una sorella maggiore a 8 anni e della madre a 11, la proibizione degli studi universitari alle donne nella nativa Polonia sotto la dominazione zarista, la perdita della 2 a figlia nel 1903 morta subito dopo la nascita, la morte prematura del marito Pierre nel 1906 restando vedova a 39 anni, la misoginia dell’ambiente accademico francese che nel 1911 le rifiutò l’ammissione all’Académie des Sciences.