Per i disordini alla GLS di Brunello ci sono 22 imputati per “blocco stradale”
Due gli episodi contestati. Fra i reati ipotizzati anche quello di “lesioni“ per due dita spezzata ad un datore di lavoro durante un picchetto per bloccare gli accessi alla struttura
Disordini il 28 ottobre, altri disordini il 29 novembre, (foto) sempre del medesimo anno, il 2018. Proteste sotto bandiere del sindacalismo di base, legate a questioni contrattuali.
Gli animi si scaldano e partono i cordoni dei dipendenti che per protesta si piazzano davanti ai cancelli della GLS di Brunello, il corriere di spedizioni, e intimano ai camionisti: «Di qui, non si esce e non si entra», chiedendo di parlare coi responsabili. Gli animi si scaldano, si arriva al contatto fisico, arriva la Digos e i carabinieri in tenuta oppì (ordine pubblico), qualcuno cade e si fa male.
Risultato: 22 lavoratori presenti in quei due distinti episodi finiscono a processo (originariamente erano 24, uno nel frattempo è deceduto, un altro ha seguito diverso iter processale e la sua posizione risulta stralciata dal procedimento principale).
I reati contestati sono quelli di «blocco stradale» (da uno a sei anni di carcere), mancato avviso al questore (articolo 18 del testo unico di pubblica sicurezza, reato che prevede l’arresto fino a sei mesi e ammenda di oltre 400 euro), oltre a quello di «lesioni»: uno dei responsabili del polo di spedizioni andò all’ospedale e gli furono refertate le fratture a due dita.
Nell’udienza del processo dinanzi al giudice monocratico si è aperto il dibattimento e sono stati ascoltati una decina di testi, lavoratori, corrieri dell’autotrasporto che hanno spiegato l’accaduto, le tensioni fino allo sconto fisico che portò diverse persone anche a finire a terra durante le contestazioni fermatesi solo dall’arrivo dei reparti dei carabinieri antisommossa. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Luca Carignola, Monica Andreetti, Jacopo Maioli e Marco Battistini.
Le parti civili sono 4: l’azienda Gls, i due responsabili dell’azienda che si occupa di gestire il polo spedizioni e l’imprenditore titolare di una ditta che opera in subappalto per parte dei trasporti (in giudizio rappresentati dai legali Roberto Aventi di Busto e Alfredo Zampogna di Milano). Prossima udienza a gennaio 2025
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