Al corso di medicina dell’Università di Torino la varesina Cristina Panisi terrà lezioni sullo spettro autistico
È la prima volta che un ateneo offre lezioni specifiche nell'ambito delle Attività Didattiche Elettive certificate. Il corso è aperto agli studenti del terzo anno
Per la prima volta, il corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino offre un percorso specificamente dedicato allo spettro autistico. Tra i docenti la varesina Cristina Panisi, pediatra con master n Psicologia, Neuroscienze e Statistica Medica e Direttore medico-scientifico di Spazio Blu Varese ONLUS.
La specialista terrà due lezioni dal titolo: ‘Autismo: condizione paradigmatica per i disordini del neurosviluppo e della comunicazione’.
“Le Lezioni – si legge nella nota dell’associazione Autismo e società – sono proposte nell’ambito delle Attività Didattiche Elettive (A.D.E), attività formative certificate, selezionate dagli Studenti del Terzo Anno per integrare il Piano di Studi con approfondimenti scelti in base agli interessi personali. Le attività didattiche si svolgeranno presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, grazie alla disponibilità del Dipartimento di Otorinolaringoiatria dell’Università di Torino, diretto dal Prof. Roberto Albera ed alla collaborazione del Prof Andrea Canale”.
La proposta formativa ha riscosso un grande successo: in pochissimo tempo si è raggiunto il numero massimo consentito di partecipanti, a conferma dell’interesse per il tema da parte dei futuri Medici.
«In attesa che il piano di studi del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dedichi un congruo spazio ai disordini del neurosviluppo, e allo sguardo globale che essi richiedono, – commenta la onlus — attualmente le A.D.E. rappresentano preziose finestre formative, che potrebbero essere utilizzate dagli Atenei sul territorio nazionale. Una volta istituite, le A.D.E. permangono negli anni successivi, consentendo la continuità e il continuo aggiornamento della proposta formativa».
“Unire i puntini”: serve uno sguardo globale per prendersi cura dell’autismo
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