Il 2024 sarà l’anno di svolta per il Bitcoin
Secondo Jacopo Sesana, esperto di criptovalute, si sta andando verso l'accettazione completa di questa moneta

«Il 2024 sarà l’anno di svolta per i Bitcoin». A parlare è Jacopo Sesana (foto), giovane manager esperto di criptovalute, settore di cui si occupa da molto tempo. La ragione di questa affermazione non sta in una sensazione generica, bensì in una serie di segnali che arrivano dal mondo finanziario. «A sette anni dalla prima richiesta del primo Etf spot Bitcoin (si tratta di un fondo exchange-traded, quindi un veicolo di investimento che permette di investire direttamente in Bitcoin come asset sottostante invece che in contratti derivati basati sul suo prezzo, ndr) ne sono stati approvati ben nove» spiega Sesana.
Per quali ragioni c’è stata questa accelerazione?
«Le ragioni sono due: il primo è un chiaro messaggio agli investitori istituzionali che vogliono comprare Bitcoin senza tutte quelle complessità che sono proprie del mondo cripto, ovvero: crearti un wallet, aprirti un account su Kraken e fare il bonifico, ma vogliono farlo attraverso il loro personal baker sul Nasdaq. Questo significa che la percezione del Bitcoin sta cambiando profondamente, dal punto di vista psicologico molte barriere stanno cadendo».
La seconda ragione qual è?
«In questo momento chi compra questi prodotti non è più la startup ma i fondi come Blackrock. È se c’è un Blackrock che compra è legittimo aspettarsi una grande crescita perché se si muovono loro, si muove il mercato. Oggi il Bitcoin viene ufficialmente definito una commodity digitale che può esser assimilata all’oro. La nascita di una nuova commodity, anche dal punto di vista della storia della finanza, è un’innovazione molto forte».
Alcuni economisti e qualche banchiere centrale, interpretano il fenomeno delle criptovalute come strumento per combattere l’inflazione. È corretto?
«Sì, sta già avvenendo negli Stati Uniti e in Giappone. Il Bitcoin è uno strumento contro l’inflazione soprattutto per quei grandi fondi pensionistici che devono tutelare il loro valore e avere una riserva di valore li tutela meglio. Nel 2020 la Banca centrale americana ha stampato moltissimi dollari, matematicamente hanno raddoppiato la quantità di denaro in circolazione. Nelle presidenziali Usa le criptovalute sono un tema di contesa elettorale».
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