Varese festeggia la Repubblica: “Rafforziamo la consapevolezza e l’orgoglio della partecipazione”

Cerimonia a Varese per la Festa della Repubblica con il messaggio del Presidente della Repubblica: "Fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi è dovere civico e preziosa opportunità"

Anche a Varese si è festeggiato il 2 giugno, la festa della Repubblica. È nel piazzale dell’omonima piazza nel cuore del capoluogo si è infatti svolta la cerimonia solenne per festeggiare il 78esimo anniversario della sua nascita.

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Le celebrazioni per la Festa della Repubblica a Varese 4 di 22

Una cerimonia che ha visto il Prefetto Salvatore Pasquariello e il Generale di Corpo d’Armata Lorenzo D’Addario passare in rassegna i reparti schierati, dai Carabinieri fino ai Vigili del Fuoco, passando poi per tutte le altre forze dell’ordine, la croce rossa e la protezione civile. Presenti anche tutte le associazioni di partigiani, combattenti e reduci oltre a decine di sindaci in fascia tricolore, rappresentanti politici tra cui il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.

È stato poi proprio Fontana una delle persone che ha deposto una corona ai piedi del monumento ai caduti, insieme al Prefetto, al sindaco di Varese Davide Galimberti e al Presidente della Provincia, Marco Magrini mentre nell’aria riecheggiavano le note del silenzio. La cerimonia è stata accompagnata dalla musica della banda musicale G. Verdi di Capolago.

È stato poi il Prefetto a leggere il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per festeggiare la ricorrenza che vi proponiamo integralmente qui sotto. Dopo la cerimonia tutti i presenti si sono spostati ai Giardini Estensi per la Consegna delle Onorificenze al “Merito della Repubblica Italiana” e la consegna di una “Medaglia d’argento al Valor Civile”

Tutti i premiati per le Onorificenze al “Merito della Repubblica Italiana” della Provincia di Varese

Cari Prefetti,
rivolgo il mio saluto a quanti ricoprono pubblici uffici, alle comunità locali, alle espressioni della società che, nei diversi territori, celebrano la Festa Nazionale del 2 giugno.

Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale.

Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, costellata da molteplici episodi di eroismo, da eccidi efferati, di cui nel corso di quest’anno, con commossa partecipazione, viene commemorato l’ottantesimo anniversario in numerose località.

Fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi è dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità.

Fare memoria è un esercizio proprio a ogni cittadino e soprattutto per quanti, esercitando pubbliche funzioni, trovano nei principi costituzionali di libertà, uguaglianza e solidarietà una bussola di sicuro orientamento di fronte alle complesse sfide del presente.

I Prefetti, in particolare, sono chiamati nei territori provinciali a essere, ogni giorno, perno di unità e di coesione sociale, incarnando, nei delicati ambiti affidati, la missione di instancabili “operatori della Costituzione”, adoperandosi per il bene comune.

È un’azione che, insieme alle altre Istituzioni e alle diverse espressioni della società civile, i Prefetti svolgono nella ricerca dell’interesse generale e per rinvenire adeguate soluzioni ai problemi delle comunità, in una fase resa ancor più ardua dall’aspro contesto internazionale.

Dagli spazi di mediazione per la tutela dell’occupazione e per il superamento dei conflitti sociali, alla cura, con le amministrazioni locali, delle fasce più deboli della popolazione, a percorsi efficaci di accoglienza e di integrazione dei migranti, si tratta di un lavoro prezioso a favore dell’unità del Paese e della sua coesione.

Vale per la tutela delle libertà dei cittadini nello svolgersi della vita quotidiana, per lo sviluppo di efficaci cornici di sicurezza per territori sempre più sicuri e vivibili. Vale per la garanzia dell’esercizio del diritto di riunione e manifestazione.

Con il contrasto alle spinte criminali, alla violenza e alla disgregazione, con la promozione, in particolare tra le giovani generazioni, della diffusione dei valori del rispetto della persona e del dialogo tra le distinte posizioni politiche, sociali, culturali, religiose, si affermano importanti testimonianze di devozione alla Repubblica e di senso dello Stato.

Quando vengono tessute proficue sinergie tra le Istituzioni locali e favoriti percorsi di raccordo tra il centro e i territori, quando – come avvenuto anche nei mesi scorsi – insieme vengono affrontati gli eventi emergenziali, quando gli enti locali sono sostenuti nel superamento dei momenti di crisi amministrativa e finanziaria, viene rinsaldata l’unità dell’edificio democratico, valorizzando il principio di autonomia nell’orizzonte della solidarietà.

Nel rinnovare i sentimenti di gratitudine della Repubblica per l’opera prestata, rinnovo ai Prefetti e a tutti coloro che si adoperano per il bene della collettività gli auguri di buon lavoro e di buona Festa, nell’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno rafforzi la consapevolezza e l’orgoglio della partecipazione, prerogativa di ciascun cittadino.

 

 

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Pubblicato il 02 Giugno 2024
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