Brucia il globo a Casciago e il culto di Sant’Eusebio si tramanda nei secoli
Fiaccolata e accensione del pallone votivo simbolo del martirio. La festa dedicata al santo che fu vescovo di Vercelli entra nel vivo
Il calendario della festa di Sant’Eusebio, patrono di Casciago, è ogni anno molto fitto di iniziative religiose e gastronomiche molto apprezzate dai casciaghesi. Sono però gli eventi della tradizione a catalizzare l’attenzione della popolazione. Nella mattinata di mercoledì 31 luglio, c’è stata la partenza della fiaccolata per Vercelli dal piazzale della chiesa di Casciago, mentre in serata la preghiera e l’accensione del pallone votivo simbolo del martirio, acceso col fuoco della fiaccola di ritorno dalla città piemontese, dove è sepolto Sant’Eusebio che è anche il patrono della città.
Il legame di questa festa con Vercelli è dovuto al fatto che Eusebio, oltre ad essere venerato come santo dalla Chiesa cattolica, fu il primo vescovo del capoluogo di provincia piemontese dove ricoprì un ruolo di spicco nella lotta contro l’arianesimo.
Durante la cerimonia di accensione del globo, il prevosto di Casciago ha ricordato che: «Il pallone rappresenta il mondo e la sua gloria e una volta bruciato tutto restano solo il ferro, cioè lo scheletro, e la corona del martire. Tutto questo ci ricorda la fede di sant’Eusebio e la sua fiducia in Gesù Cristo».
La fiaccolata nasce nel lontano 1997, primo anno effettivo in cui prese forma l’unità pastorale di Barasso, Casciago, Luvinate e Morosolo. Ideatore in prima linea fu don Natale Monza. Da allora, ogni anno, il 31 Luglio, si ripercorrono i cento km tra Vercelli e Casciago, tedoforo dopo tedoforo, generazione dopo generazione. Venne scelto come punto di partenza la città di Vercelli, luogo di morte di Sant’Eusebio nel 371, ed in particolare, il Duomo di Vercelli, che custodisce proprio le reliquie del nostro Santo.
Martedì 1 agosto le sante messe alle 6.30, 8.30 e 10.30, la tradizionale benedizione delle barelle seguito dall’incanto alle 17 e l’atteso spettacolo pirotecnico alle 23, con gli occhi rivolti verso il cielo e il Pratone di Sant’Eusebio pieno di persone.
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