Castellanzese al via: “Umiltà e passione per una stagione positiva”
A tracciare la rotta il presidente Affetti nel giorno del raduno. “L’anno scorso abbiamo rischiato, non ripetiamo gli errori fatti”
Primo giorno della nuova stagione per la Castellanzese, che si è ritrovata nella mattinata di giovedì 25 luglio allo stadio “Provasi” per il raduno in vista del campionato di Serie D 2024-2025. Dopo una stagione con troppi bassi e pochi alti, con la retrocessione evitata solo grazie alla vittoria ai playout contro il Legnano, il diktat societario è quello di evitare gli errori commessi e ripartire con rinnovato ottimismo e due valori su tutti: umiltà e passione. A utilizzare queste due parole è il presidente Alberto Affetti, il primo a prendere parola nel corso della conferenza stampa che inaugura la nuova annata. «Speriamo che vada tutto nel verso giusto – esordisce il presidente neroverde -. Penso che per questo nuovo anno abbiamo fatto cose importanti, ovviamente ci vorrà la prova del campo. Confido nella bontà del lavoro del direttore Asmini, di mister Cotta e di tutto lo staff. Iniziamo la sesta stagione in Serie D, per noi è un onore, un orgoglio e una soddisfazione essere ancora qui nonostante la passata stagione vacillante. Siamo ottimisti e vogliamo trasformare questo ottimismo nei risultati».
«Ci saranno delle novità – prosegue Alberto Affetti, con al fianco il padre Giuseppe – a livello societario, in ottica positiva ovviamente, per l’aspetto della comunicazione e relazione con l’esterno. Questo per dare un input maggiore per dare ancora più lustro alla storia ultracentenaria della società. Possiamo costruire una realtà che può dare di più e questo è quello che vogliamo fare. La prima squadra è la locomotiva del treno Castellanzese e trascina tutto il movimento. Non dimentichiamoci che siamo partiti dalla Seconda Categoria e ora siamo qui. Già da primi test vedremo di che pasta siamo fatti. Non dimentico chi sostiene la società e la squadra, tutti gli accompagnatori che ogni giorni si impegnano per permettere alla squadra di allenarsi e giocare nelle migliori condizioni possibili».
«Come in tutte le cose – conclude il presidente – l’ingrediente alla base è l’umiltà, parola che spesso viene svilita. Poi non basta solo quella, bisogna dare sempre il massimo per raggiungere gli obiettivi. Un’altra parola è passione È importante dire che qualsiasi girone sarà possa essere appassionante. Confrontarsi con squadre forti è sempre stimolante».
A entrare nel dettaglio delle scelte tecniche è il direttore tecnico Salvatore Asmini, che inizia la sua analisi dalle sofferenze della passata stagione: «C’è un debito di riconoscenza nella famiglia Affetti, che va oltre il ruolo di direttore sportivo. C’è stato un momento nel quale non me la sentivo più, provavo il peso del brutto campionato. Continuo a ribadire che nella squadra dell’anno scorso mancava personalità. Io sono per i giocatori e gli allenatori giovani, ma devono dimostrare sul campo il proprio valore. La differenza poi la fa sempre chi guida il pullman e nella mia testa matta ho fatto un errore nel non confermare Corrado Cotta due anni fa dopo ottimi risultati. In questa categoria serve una squadra quadrata e la nostra pensiamo possa avere le caratteristiche giuste per fare un buon campionato. Non abbiamo possibilità di scelta rispetto ai gironi, l’importante sarà darsi subito un’idea di gioco».
«Questa società è anomala – rimarca il direttore tecnico -: c’è il giusto budget per fare bene ma è strutturata come una famiglia e questo deve essere un valore aggiunto. Mi sono sentito in colpa di tante situazioni e sono contento che quest’anno la presenza di Alessandro Biasolo come collaboratore tecnico sarà molto importante e avrà le sue responsabilità. Io sarò parte attiva della società, poi nel bene e nel male, l’unico responsabile sarò sempre io».
E una figura importante nell’assetto neroverde, come anticipato da Asmini, sarà quella di Alessandro Biasolo: «Abbiamo preso dei giocatori che sono tutte prime scelte. Sono ragazzi che abbiamo seguito e pensiamo siamo funzionali al nostro progetto. Siamo convinti che possano dare un contributo più che positivo».
Entra più nel vivo del campo mister Corrado Cotta, di rientro a Castellanza dopo due anni e la stagione di Varese: «È la prima volta che torno in un posto dove ho già lavorato, mi ha convinto la serietà di questa società che ti permette di far calcio, seguendo la passione per questo sport che è quello che ti spinge di andare avanti. Il direttore mi ha chiamato subito, non mi ha dato il tempo di pensare e mi è piaciuto il progetto a lungo termine. L’obiettivo, come già detto ai ragazzi, è cercare di dare un’entità ben precisa alla squadra. Sarà un campionato difficile, servirà personalità e voglia di fare sacrifici. Abbiamo un campo che ci permette di giocare, poi però i giocatori saranno i protagonisti non solo alla domenica, ma tramite il lavoro».
«Sono contento del gruppo che ho a disposizione – dice mister Cotta – e sono contento anche di ritrovare qualcuno che ho già allenato. Le caratteristiche che servono per la categoria sono un po’ di fisicità, è un campionato che sta andando sempre più lontano dal dilettantismo tra contratti e allenamenti tutti i giorni, e l’aspetto tecnico della squadra in funzione dalla mia idea di gioco. Non amo buttare la palla e sperare che i giocatori siano in giornata. La squadra poi deve interpretare partita per partita, cercheremo di essere organizzati al meglio in ogni occasione, a seconda dal modulo che utilizzeremo. Ci sono tutte le caratteristiche per fare una stagione “simpatica”».
Nel pomeriggio di giovedì ci sarà il primo allenamento, mentre il primo test sul campo sarà quello di sabato 3 agosto, sempre al “Provasi” nell’ormai classica amichevole prestagionale con la Pro Patria.
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