Crisi degli elettrodomestici, incontro tra sindacato e Beko: “Si prevedono mesi difficili”
Previsto un calo produttivo e un lungo periodo di stagnazione. Il sindacato ha richiesto investimenti per mantenere la competitività e ha evidenziato la necessità di migliorare le condizioni lavorative

Con l’incontro del 25 giugno al Mimit (il ministero che si occupa dell’industria e delle attività produttive) è iniziato il confronto con l’azienda Beko, dopo che ad aprile si è compiuto il passaggio alla nuova società (in cui Whirlpool mantiene una quota di minoranza del 25%).
“Con realismo possiamo aspettarci per i prossimi mesi una discussione non semplice con l’azienda – si legge in un comunicato sindacale della FIOM-CGIL BEKO di Cassinetta di Biandronno– . Oggi, in tutte le principali fabbriche di elettrodomestici italiane, si stanno utilizzando ammortizzatori sociali: questo conferma la situazione di difficoltà del nostro settore. Nell’incontro ministeriale Beko ha sottolineato il calo dei volumi che interessa tutti i suoi stabilimenti italiani (con relativo sotto utilizzo della capacità degli impianti), e ha previsto un lungo periodo di stagnazione produttiva: fino a cinque anni senza una significativa ripresa”.
Il settore degli elettrodomestici in Europa è ultra competitivo, con un mercato saturo e una forte concorrenza, spiega la Fiom Cgil, mentre l’attuale congiuntura economica, aggravata dalla guerra in Ucraina, ha ridotto la domanda e aumentato i costi.
Il sindacato sottolinea la necessità di investimenti per mantenere la competitività degli stabilimenti. Durante l’incontro, Beko ha comunicato di lavorare a un nuovo piano industriale, ma il sindacato prevede difficoltà nel raggiungere gli obiettivi di investimento. Pertanto, è stato richiesto un ulteriore incontro ministeriale a settembre e si prospetta la possibilità di mobilitazioni se non ci saranno investimenti adeguati.
Il calo della produzione nello stabilimento di Cassinetta ha portato a un significativo ricorso alla Cassa Integrazione, riducendo il reddito dei lavoratori. La richiesta del sindacato di un sostegno al reddito è stata respinta dall’azienda. Inoltre, il sindacato critica la gestione aziendale della Cassa Integrazione e lo smart working, che ha peggiorato le relazioni sindacali.
Il sindacato chiede anche un confronto per stabilizzare i lavoratori in staff leasing e assicurare una gestione equa delle mansioni per i lavoratori con limitazioni fisiche. Infine, il comunicato evidenzia l’importanza del contratto nazionale e prevede un autunno di negoziati intensi con possibili mobilitazioni per ottenere un buon contratto per i metalmeccanici.
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