Irene Bellifemine: “Aumento degli stipendi primo atto della nuova Amministrazione di Malnate, alla faccia del decoro pubblico”
Secondo l'ex sindaco, la nuova amministrazione anziché porre l’attenzione sui bisogni della città si è concentrata "sul mettere al sicuro le proprie indennità approfittando del periodo estivo, sperando che l’azione passi senza troppa eco tra i cittadini malnatesi"
L’ex sindaco di Malnate Irene Bellifemine interviene sulla questione dell‘aumento delle indennità per sindaco e assessori di cui si è discusso ieri in Commissione.
«Sono passati 30 giorni dalla vittoria di Nadia Cannito e 11 dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale del Pd e liste annesse – dice Irene Bellifemine – Del famoso “piano straordinario nei primi 100 giorni per il decoro, verde pubblico e manutenzione”, tanto annunciato durante la campagna elettorale e al momento dell’insediamento, non si è visto e sentito nulla, come dimostrano i polloni dei tigli che invadono i marciapiedi di via Marconi, il giardinetto del Comune indecoroso, le piante nuove in piazza Tessitrici che stanno seccando senza innaffiature adeguate al caldo, i cestini pieni e traboccanti di pattumiera in tutta la città. Qualcosa di straordinario però è successo agli stipendi di sindaco, vice sindaco, presidente del consiglio e assessori. Come primo atto, questa nuova Amministrazione si è aumentata gli stipendi, se ieri il sindaco prendeva 1.500 euro lordi, ora il sindaco Nadia Cannito prenderà 4.104 euro lordi mensili, il vicesindaco e assessori il 55% dello stipendio del sindaco e il presidente del consiglio il 50%».
Secondo l’ex sindaco, la nuova amministrazione anziché porre l’attenzione sui bisogni della città si è concentrata «sul mettere al sicuro le proprie indennità approfittando del periodo estivo e sperando che l’azione, altamente inopportuna, possa passare senza troppa eco tra i cittadini malnatesi. La norma approvata nel 2022 era stata discussa nella scorsa amministrazione e proprio il Pd si era sempre dimostrato contrario all’aumento se pur minimo, perché aveva in passato fortemente attaccato Sandro Damiani (allora sindaco) che aveva rimodulato le indennità che erano state dimezzate precedentemente da Manini.
Se un adeguamento è lecito quasi triplicare lo stipendio no. Con i fondi stanziati per questa manovra si potevano fare molte cose a favore della città, come assumere nuovo personale comunale, destinarli al sociale, alla cultura o alla manutenzione. Forse è il caso che la sindaca Cannito e la nuova Amministrazione rivedano quali sono le vere priorità per i cittadini».
L’ex sindaco, che si è ricandidata a capo della coalizione formata da Lista Bellifemine, Malnate Sostenibile e Malnate in Movimento e ora siede sui banchi dell’opposizione, non le manda a dire ai nuovi amministratori cittadini: «Chi decide di proporsi alla carica di sindaco, assessore o consigliere, deve porre al primo piano il bene comune e non i propri interessi. Fare il politico deve essere una passione non un’ambizione di miglioramento economico. Questo tipo di atteggiamento non fa che allontanare i cittadini e soprattutto i giovani che a questo punto potrebbero vedere la politica solo come una possibilità arrivistica di guadagno. Chi agisce in modo integerrimo non ha bisogno di avere riconoscimenti economici per lavorare nell’interesse della comunità e giustificarsi dietro alla necessità di prevenire la corruzione, è solo una bieca motivazione che svilisce ancor di più la figura del primo cittadino. Ora attendiamo un ripensamento sulla quantificazione delle indennità e azioni concrete di miglioramento della città e non altri proclami o slogan post elettorali per illudere i cittadini».
Assestamento di bilancio a Malnate, l’aumento delle indennità fa discutere
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