L’onda rosa del mondo universitario: Maria Pierro è la quinta rettrice in Lombardia
Dopo le 4 donne alla guida delle università milanesi, anche l'Insubria registra la svolta rosa. Tra i primi impegni il miglioramento del patrimonio immobiliare
Se lo sentiva. Maria Cristina Pierro, la rettrice che succederà ad Angelo Tagliabue il prossimo uno novembre, aveva fatto i suoi calcoli: « Devo essere sincera. Io e il mio vice professor Piarulli avevamo i numeri per ottenere il mandato al primo turno. Poi, però, nulla è mai certo fino alla fine. Ora non posso che dire grazie a chi ha avuto fiducia in me: componente tecnico amministrativa, studenti e docenti. Saremo il rettore e il vice rettore di tutto l’ateneo e ci impegneremo per farlo crescere ancora di più».
Dopo Elena Beccalli, rettrice dell’Università Cattolica di Milano, Giovanna Iannantuoni alla guida della Bicocca, la varesina Donatella Sciuto al vertice del Politecnico e Marina Brambilla che eletta dell’Università Statale di Milano, l’onda rosa partita da Milano è arrivata a Varese: « E meno male che quest’onda è arrivata fino qui – commenta – Porterò la mia visione femminile, quell’attenzione alle persone che è nell’inclinazione delle donne. Non che chi mi ha preceduto non lo abbia fatto, ma è un punto di vista diverso».
Maria Pierro, 59 anni, è una giurista, direttrice del Dipartimento di Eccellenza di Economia, giudice tributario a Torino: nata professionalmente nell’università di Pavia, dove ha mosso i primi passi nel mondo accademico, è approdata nella neonata università dell’Insubria nel 1998. Per lei, essere arrivata al vertice ha un significato particolare: « Ho seguito passo passo la storia dell’Insubria e ora voglio lavorare con tutti perchè il cammino futuro sia sempre più importante e di qualità».
Come aveva già spiegato durante la campagna elettorale, tra i primi impegni che porterà avanti sarà la revisione del patrimonio immobiliare: « Guarderemo le carte, analizzeremo il bilancio ma metteremo in atto tutti gli interventi necessari per migliorare la vita di studenti e professori». A Varese, come a Como e a Busto Arsizio. E a chi fa notare la sua varesini lei risponde: « Ho un marito comasco e ho vissuto per tanti anni a Como. Mi sento ugualmente varesina e comasca».
L’ateneo le ha assegnato con entusiasmo il mandato per i prossimi sei anni. Inizierà a novembre.
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