Sfascia l’ospedale e una Volante: in manette a Como 24enne con precendenti
L'arrestato ha tentato di auto infliggersi ferite sbattendo la testa contro il pavimento della questura. Diversi i reati che gli vengono contestati
Detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, rifiuto di fornire l’identità, e danneggiamenti: è il biglietto da visita che verrà presentato al giudice di Como nel procedimento per direttissima ai danni di un 24enne originario della Sierra Leone che mercoledì sera è accusato di aver devastato una sala dell’ospedale e una macchina della Polizia oltre ad essersela presa con gli stessi agenti.
L’uomo, con svariati precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, senza una dimora e risultato essere richiedente asilo politico dal 2020.
Verso le 23 di ieri sera, una volante è stata dirottata al pronto soccorso dell’ospedale Valduce di Como, in quanto era stata segnalata una persona in stato di escandescenza che arrecava grave disturbo alle persone presenti. Gli agenti intervenivano immediatamente prendendo contatto con il responsabile della sicurezza, che indicava loro il 24enne della Sierra Leone, che risultava estremamente agitato.
Nulla è servito agli agenti per portare alla calma l’uomo che fin da subito ha iniziato ad offendere verbalmente ed in lingua inglese i poliziotti, per poi passare alle vie di fatto con calci e pugni nei loro confronti. Dopo non poca fatica gli agenti, anche con l’utilizzo dello spray urticante, sono riusciti a perquisire e far salire l’uomo nell’auto di servizio per trasferirlo in Questura. Durante l’ispezione aveva addosso quasi 40 grammi di marijuana, circa 6 grammi di hashish e 400 euro in contanti.
Nel tragitto da via Santo Carovaglio a viale Roosevelt però, il 24enne ha iniziato a prendere a testate i finestrini dell’auto della polizia, infrangendo il vetro laterale posteriore. Una volta arrivati in Questura, giunto il momento di doverlo identificare, l’uomo ha iniziato a sbattere violentemente la propria testa sul pavimento, provocandosi delle abrasioni, dichiarandosi a quel punto pronto a farsi fotografare, così da poter dimostrare al giudice di essere stato picchiato dalla polizia. Alla fine gli agenti sono riusciti a portarlo a più miti consigli, identificando l’uomo con precisione.
Avvisato il P.M. di turno di tutto ciò che era accaduto, elencando anche i precedenti a suo carico, è stato disposto il suo arresto e fissato il processo per direttissima.
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