Il nonno racconta una conversazione tra bambini sulla politica
Il lettore Fernando De Maria condivide il racconto di una conversazione tra bambini sulle elezioni europee. Ecco cosa è rimasto impresso ai cittadini più piccoli
Maggio 2024. Durante una pausa, ad una festa di compleanno per bambini, il papà ospitante “raccoglie” i piccoli per chiedere loro cosa sanno delle prossime elazioni europee.
Sono le ultime settimane di scuola ma, attraverso i cartelloni pubblicitari e i mezzi d’informazione, domanda quali notizie siano rimaste impresse nella loro mente.
L’uomo, un po’ per scherzare e giustificare i premi finali, invita i bambini a sedersi sull’erba, all’ombra di una quercia e rispondere al quesito.
«Il mio papà non vota! – dice il primo – Il mio vota Lega – dice il secondo – e, parlare di politica significa litigare», dice il terzo. «Il mio votava 5 Stelle ma adesso non li vuole più perché non mandano le armi..», aggiunge il quarto.
Di seguito, sempre più “caldi”:«I Fratelli d’Italia non sono neanche cugini – il mio vota il Papa – il mio Mattarella – la Meloni si fa chiamare Giorgia perché non le piace il cognome».
«Mio cugino ha detto che al G7 l’argomento più importante era l’Intelligenza Artificiale».
«È vero – sottolinea “Spiedino” – hanno capito che manca a tutti!»
Alla carrellata non poteva mancare il più bravo della classe: «La Snaider è brutta, ma parla bene. Berlusconi è morto, ma sembra immortale: quando parla Tajani, lui appare dietro…».
«C’è una vecchietta che ripete “eccetera, eccetera” – aggiunge “Lenticchia” seduto in fondo – dice che la politica la mantiene sveglia». “Lenticchia” non demorde: «L’unico sveglio è Mattarella: parla poco, ma parla bene».
Finale: si vota per l’Europa, ma questi si ricorderanno dell’Europa solo per la figura agli “Europei”.
nonno Fernando De Maria
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