Barasso
A Barasso diventa “Il Salotto dell’Ottocento” con la mostra di Boldini, De Nittis e Zandomeneghi
Le opere esposte saranno 22. La mostra sarà corredata inoltre dal Catalogo, che includerà saggi e contributi, offrendo una panoramica delle opere esposte e del contesto storico in cui sono nate
Dal 13 ottobre al 3 novembre, Villa San Martino a Barasso ospiterà la mostra “Boldini, De Nittis, Zandomeneghi. Il Salotto dell’Ottocento”, a cura del Comune di Barasso e del Comitato Barasso in Arte nel solco delle attività social-culturali comunali riprese nel 2023.
L’evento rappresenta un’occasione unica per immergersi nei capolavori del XIX secolo e riscoprire l’arte figurativa dell’Ottocento italiano. Parlare di Ottocento in ambito figurativo è un’impresa di vasti orizzonti. In Italia, questo secolo è testimone del neoclassicismo, dei moti risorgimentali e della nascita di scuole come i Macchiaioli e i Divisionisti. Artisti come Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi, attraverso il loro bagaglio culturale, si sono avvicinati alle novità d’Oltralpe, sviluppando un peculiare linguaggio pittorico riconosciuto a livello internazionale.
La Belle Epoque, la figura della donna, la moda, i problemi sociali legati all’industrializzazione, i cambiamenti architettonici delle grandi città e la nascita della fotografia sono i principali temi affrontati dalla mostra. “Boldini, De Nittis e Zandomeneghi. Il Salotto dell’Ottocento” segue il successo delle precedenti esposizioni “Boldini, De Nittis e les italiens de Paris” e “De Nittis pittore della vita moderna”, che hanno ottenuto grande riscontro di pubblico a Novara e Milano.
«Siamo entusiasti di poter ospitare una mostra di così alto valore artistico e culturale qui a Barasso – ha dichiarato il sindaco Lorenzo Di Renzo Scolari -. Questo evento rappresenta non solo un’opportunità di avvicinarsi all’arte, ma anche un momento di crescita culturale per tutta la comunità. Invito tutti a partecipare e a godere della bellezza e della storia che questa esposizione offre».
Gli artisti in mostra
Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931) è uno dei più celebri ritrattisti di fine Ottocento, noto per la sua capacità di catturare l’eleganza e la vivacità dei suoi soggetti con pennellate rapide e dinamiche. Trasferitosi a Parigi, Boldini divenne famoso per i suoi ritratti di alta società, tra cui spicca il celebre “Ritratto di Madame Charles Max” (1896). Le sue opere riflettono un’influenza impressionista combinata con un tocco personale che lo rende unico nel panorama artistico del tempo. I visitatori avranno l’opportunità di ammirare in mostra il ritratto straordinario di Emiliana Concha de Ossa, più conosciuto come “Pastello bianco”, opera dai tratti raffinati ed eleganti, emblema del percorso artistico boldiniano e della Belle Epoque
Giuseppe De Nittis (Barletta 1846 – Saint-Germain-en-Laye1884), originario di Barletta, è conosciuto per la sua capacità di combinare la luce e l’atmosfera parigina con la tradizione pittorica italiana. Dopo essersi stabilito a Parigi, De Nittis partecipò a diverse esposizioni universali e divenne noto per i suoi dipinti che catturano scene di vita quotidiana con una precisione luministica straordinaria. Sposa Léontine Gruvelle che lo introdurrà negli ambienti dei letterati parigini e degli impressionisti. La moglie è stata per lui musa ispiratrice e modella per molte opere, a partire dal capolavoro esposto in mostra “Fiori d’autunno”, pastello raffinato ed elegante che risente anche del japonisme allora in voga, tributo di fine carriera alla bellezza soffusa ed intima della donna.
Federico Zandomeneghi (Venezia 1841- Parigi 1917), nasce a Venezia da una famiglia di famosi scultori. Non segue però le orme paterne e si dedica alla pittura; si trasferisce a Parigi nel 1874, dopo una parentesi toscana. Influenzato da alcuni degli impressionisti francesi, in particolare da Degas, anche Zandomeneghi, chiamato affettuosamente Zandò dagli amici francesi, sviluppa uno stile personalissimo caratterizzato da colori brillanti e pennellate morbide. Le sue opere spesso ritraggono scene di vita quotidiana e intima, come “Place d’Anvers, Parigi” (1880), un dipinto che esprime tranquillità e poesia urbana attraverso l’uso del colore e della luce. Zandomeneghi è il cantore della donna nei gesti quotidiani, donna che ritrae con contrasti cromatici e tonalità di derivazione veneta, con accenni divisionisti e con tagli fotografici come si può ammirare nel dipinto in mostra “Femme écrivant”.
Le opere degli altri autori presenti in mostra tracciano un percorso completo e significativo del panorama artistico dell’Ottocento in Italia: la Scapigliatura è rappresentata da Daniele Ranzoni e Tranquillo Cremona, le scene di genere e risorgimentali sono presenti con Gerolamo e Domenico Induno, il Divisionismo con Angelo Morbelli, Plinio Nomellini e Giuseppe Pellizza da Volpedo, il Vedutismo con Guglielmo Ciardi.
Le opere in mostra saranno 22
La mostra sarà corredata inoltre dal Catalogo, che includerà saggi e contributi, offrendo una panoramica delle opere esposte e del contesto storico in cui sono nate.
Una location d’eccezione
L’esposizione è ambientata nella splendida Villa San Martino, progettata dall’architetto Tommaso Buzzi e costruita nel 1941 a Barasso come residenza estiva della famiglia Campiglio Necchi. La scelta di organizzare la mostra presso Villa San Martino mira a portare l’arte fuori dai contesti museali tradizionali, offrendo un’esperienza più intima e raffinata. La villa è infatti una perla dell’epoca Art Deco, stile architettonico e artistico nato negli anni ’20, caratterizzato da linee geometriche, motivi decorativi e uso di materiali pregiati. Situata sul pendio collinare di Barasso, con una vista panoramica mozzafiato che abbraccia la catena degli Appennini, delle Alpi fino al Monviso e i laghi circostanti Villa San Martino si integra armoniosamente con la natura circostante, e il parco di undici ettari che la circonda, con i suoi boschi, prati e architetture eleganti, offre un contesto ideale per apprezzare l’arte e la bellezza naturale.
«Sono onorato di poter aprire le porte di Villa San Martino per questa straordinaria mostra – ha dichiarato Alberto Soldati, proprietario della villa -. La villa stessa, con la sua storia e i suoi arredi originali, offre un contesto ideale per apprezzare le opere di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi e di altri autori di rilievo in ambito ottocentesco».
Organizzatori, collaborazioni e sponsor
La mostra è organizzata dal Comune di Barasso e dal Comitato Barasso in Arte, iniziativa culturale che intende promuovere l’arte e la cultura attraverso mostre ed eventi che valorizzano sia artisti locali che internazionali.
La mostra inoltre ha ottenuto la prestigiosa collaborazione dell’Associazione METS Percorsi d’Arte, già nota per le sue mostre presso il Castello di Novara e le numerose collaborazioni con la Galleria d’Arte Moderna e Palazzo Reale di Milano.
L’evento gode del patrocinio delle seguenti istituzioni: Regione Lombardia, Provincia di Varese e Camera di Commercio Industria di Varese e Università degli studi dell’Insubria, che ha fornito anche un contributo tecnico-scientifico.
Eventi collaterali
La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali, mirati ad arricchire ulteriormente l’offerta culturale e ad ampliare la platea di visitatori. Tra questi, si segnalano: il concorso per la realizzazione del logo di Barasso in Arte, progetto realizzato in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Frattini di Varese, che vedrà la premiazione il 03/10/2024 con l’intervento di Andrea Ravo Mattoni, street artist varesino di fama internazionale che ha mosso i primi passi proprio dal Liceo A. Frattini di Varese; una serata culturale in Villa San Martino con apericena e conferenza del prof. Silvio Raffo in data 19/09/2024