Quando portai la coppa del Gran Premio a mio padre e vidi l’emozione nei suoi occhi
Guido Borghi racconta un fatto personale che accadde nel 1975 anno in cui Wayne, un suo cavallo, vinse Il città di Varese

Ci sono storie che vale la pena ricordare e raccontare sia per il loro valore simbolico che per la forte carica di umanità. Correva l’anno 1975 e Wayne, cavallo della Razza Montalbano, allenato da Gaetano Benetti e montato da Antonio Di Nardo, uno dei più grandi fantini del secolo scorso, vinceva per la seconda volta, a distanza di due anni dalla prima, il Gran premio città di Varese.
Guido Borghi, attuale presidente della Svicc (Società varesina incremento corse cavalli) e figlio dell’imprenditore Giovanni Borghi, protagonista del boom economico italiano, prese la coppa vinta dal suo cavallo e la portò al padre.
Questo il suo ricordo: «Il Gran Premio che mi è rimasto di più nel cuore è proprio quello di Wayne, del 1975. Mio papà era in clinica e, subito dopo la corsa, io e Gaetano Benetti andammo da lui. Gli consegnai la coppa che avevamo vinto e ricordo ancora i suoi occhi, la loro emozione. Era come se avessimo vinto il Derby. Un mese dopo, sarebbe morto. Ma il suo segno è ancora vivo nella storia imprenditoriale italiana di cui è stato uno dei massimi esponenti».
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