Giornata da bollino nero per il pronto soccorso di Varese dove si registra il problema dei divisori
Esordio in salita per la neo direttrice che ha anche dovuto gestire la questione dei box divisori tra le barelle, ritenuti inadeguati a garantire il controllo da parte del personale

Esordio complesso per la nuova direttrice del pronto soccorso di Varese dottoressa Francesca Cortellaro. La giornata di ieri 2 ottobre è stata da bollino nero. Sin dalla prima mattinata il carico per gli operatori è stato massimo con oltre 50 pazienti in attesa di ricovero a fine giornata. Attorno alle ore venti erano ben 82 le persone in attesa o in trattamento su un totale di 136 accessi.
(immagine di repertorio)
Tra le criticità gestite dalla neo dirigente anche i divisori tra le barelle in quella che era la barellaia, spazio centrale del PS che l’azienda Sette Laghi ha ristrutturato per migliorare proprio comfort, la privacy e la sicurezza con un impegno economico di 80.000 euro.
Stando ad alcune indiscrezioni, il montaggio dei separè ( box di metallo) è stato fermato perchè il materiale ritenuto inadeguato a garantire l’assistenza da parte del personale. I pannelli, pur non arrivando fino a terra, sono stati giudicati inadatti perchè non garantiscono una visione appropriata al personale sanitario.
L’azienda ospedaliera fa sapere:
« Il Pronto Soccorso è uno dei servizi su cui ovviamente si concentra maggiormente l’attenzione della Direzione. L’obiettivo è duplice: favorire la fluidità dei percorsi attraverso il PS e migliorare il comfort per i pazienti che vi si trovano. Le possibilità di intervento sono molteplici, ma devono essere valutate in maniera sistemica, ovvero l’una in correlazione alle altre, e tenendo conto di molteplici punti di vista, del medico di PS, dell’infermiere, degli altri reparti, delle strutture amministrative secondo competenza, eccetera.
Tra gli interventi attuati negli ultimi mesi e tra i più evidenti, c’è la ristrutturazione dell’area centrale del Pronto Soccorso: si tratta di lavori che sono stati realizzati tra maggio e agosto, ma il cui progetto è stato oggetto di diverse valutazioni e rivisitazioni, proprio perché il setting finale doveva essere condiviso e tenere conto il più possibile di tutte le necessità. All’interno di questa riorganizzazione degli spazi si pone anche il confronto sugli arredi delle postazioni attrezzate per i pazienti, e quindi dei divisori che dovranno al contempo garantire la privacy senza limitare la sicurezza, ovvero la possibilità degli operatori di monitorare i pazienti. L’intento è naturalmente quello di trovare la soluzione più adatta.
Più in generale, è opportuno ricordare che, nella scorsa primavera, la Direzione aziendale ha annunciato le linee d’azione principali che riguardano il Pronto Soccorso di Varese: di tutte queste iniziative, la maggior parte sono già in atto, alcune, come l’arredo del nuovo setting, si stanno gradualmente completando, per altre si sta proseguendo con le valutazioni opportune, che dal primo ottobre coinvolgono anche la Dott.ssa Francesca Cortellaro, il nuovo direttore della struttura».
Rimane da chiarire come mai si è arrivati a fermare l’installazione di pannelli che erano già fisicamente all’interno del PS.
Al di là dell’allestimento del reparto, resta aperto il problema dell’organizzazione delle attività, problema diffuso nei PS della Lombardia e che l’assessore al Welfare Bertolaso ha detto di voler risolvere con soluzioni suggerite anche dalla dottoressa Cortellaro ponendo Varese come modello di riferimento. Pare, ma attendiamo conferme e precisazioni dalla Sette Laghi , che la direttrice abbia richiesto una più importante collaborazione da parte dei reparti di degenza nel momento della decisione di ricoverare un utente del PS, oltre alla presenza di alcune figure specialistiche più richieste per le criticità più frequenti.
Sulla richiesta precisa l’azienda glissa e risponde: «La dichiarazione rilasciata dall’Assessore regionale al Welfare in occasione della sua visita al Pronto Soccorso varesino di martedì scorso, che individua nella riorganizzazione in corso a Varese l’abbrivio di un analogo processo che riguarderà tutti i servizi di emergenza e urgenza del sistema lombardo, ci rende particolarmente orgogliosi e ci impone di dedicare ancora più attenzione e confronto al tema, consapevoli della responsabilità affidata al nuovo primario e a tutta l’azienda».
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