Clivio, 32 speleologi da tutta Italia per il corso sull’esplorazione nelle cavità artificiali
Tre giorni di lavoro coordinati dal Gruppo Speleologico Prealpino. Sabato 9 l'escursione all'interno della miniera Valvassera

Il Civico Museo Insubrico di Storia Naturale di Clivio ha ospitato tra venerdì 8 e domenica 10 novembre uno dei Corsi Tematici Culturali organizzati ogni anno dalla Scuola Nazionale di Speleologia del CAI. Si tratta di eventi che hanno lo scopo di aggiornare gli istruttori e in questo caso l’argomento trattato è stata l’attività speleologica ed esplorativa condotta nelle cavità artificiali.
Ovvero in tutti quei luoghi realizzati dall’uomo nel corso delle epoche, dai siti sotterranei di interesse archeologico sino a più recenti manufatti ipogei quali miniere, bunker, trincee, gallerie e svariate altre installazioni celate nel sottosuolo e abbandonate da tempo.
Nell’ambiente speleologico queste tematiche vengono sempre più prese in considerazione perché gli esperti del sottosuolo sono spesso chiamati da Enti locali o da aziende per effettuare ispezioni conoscitive in luoghi di questo genere. Interventi necessari ad esempio per realizzare mappature, rilevamenti fotografici e descrizioni destinati a progetti di ripristino e valorizzazione di siti particolare interesse storico e culturale.
Il corso, realizzato con il coordinamento del Gruppo Speleologico Prealpino, di Naturalisinsubria e della sezione CAI di Carnago, ha richiamato sul posto ben 32 speleologi provenienti da varie zone d’Italia, tutti accomunati dalla voglia di conoscere i vari aspetti legati a questa particolare attività. Durante i tre giorni sono stati trattati temi fondamentali tra i quali la classificazione delle miniere, dell’attività estrattiva, i minerali estratti, le terminologie minerarie, caratteristiche di cave e miniere a cielo aperto, poi ancora le tecniche digitali innovative tra cui utilizzo dei georadar, dei laser scanner, endoscopi e droni, sino ai misuratori di radioattività e i rilevatori multi gas. Altri interessanti argomenti trattati durante il corso sono stati i rischi e pericoli della progressione nelle cavità artificiali, le problematiche sanitarie e non ultimi i regolamenti e Leggi minerarie vigenti.
Le lezioni sono state condotte dai biellesi Tiziano Pascutto e Ettore Ghielmetti, due studiosi ed esperti in materia che hanno arricchito le loro interessanti esposizioni con documentari e filmati riguardanti varie realtà minerarie a livello mondiale e locale, oltre a svariate installazioni militari risalenti alle due Guerre mondiali tra cui linee fortificate con trincee e rifugi antiaerei. Per quanto riguarda la provincia di Varese è stato proiettato un filmato relativo ad una vecchia miniera di uranio ubicata sui monti della Valganna, con l’impressionante rilevamento tramite contatore Geiger dei livelli di radioattività ancora presenti al suo interno.
La giornata di sabato 9 novembre ha visto i partecipanti al corso impegnati in un’interessante escursione all’interno della miniera Valvassera, un vasto complesso sotterraneo ormai in stato di abbandono dagli anni ’60, dove il gruppo di speleologi è stato accompagnato a visitarne il tratto meno pericoloso.
L’escursione è avvenuta a cura di esperti in materia quali il prof. Massimiliano Naressi e Stefano Nadile, che hanno illustrato storia e vicende della miniera Valvassera e di altre realtà minerarie ubicate nell’alto varesotto.
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