Matteo e Davide, da Varese a Tarragona per creare “la miglior pizza di Spagna”
I due soci, originari di Vedano Olona e Gemonio, hanno vinto il campionato nazionale di Barcellona grazie a una ricetta autunnale «cambiata all'ultimo momento. Con il premio il lavoro è triplicato»

Il Gastronomic Forum di Barcellona è un evento molto rilevante nel panorama spagnolo: si tratta di un grande evento fieristico organizzato ai primi di novembre dove nel quale si alternano convegni, esposizioni, degustazioni e diversi premi a chi si distingue nell’ambito della produzione e della ristorazione.
Tra i riconoscimenti più ambiti assegnati al suo interno quest’anno c’è stato quello per la Mejor pizza de l’Estado, la pizza più buona di Spagna. Ma come accadde agli azzurri di Bearzot nel 1982, a sollevare la coppa al cielo questa volta è stata una “squadra” italiana. Anzi varesotta, perché il successo del concorso è andato alla pizzeria Aboccaperta di Tarragona condotta da due soci provenienti dalla nostra provincia. Davide Di Nunzio, 40 anni arriva da Gemonio mentre Matteo Grippo, 44 anni, è originario di Vedano Olona: insieme gestiscono due locali nella città catalana che sia affaccia sul mar Mediterraneo. E da lì rispondono al telefono per la prima “intervista italiana” dopo il successo di Barcellona.
Ma qual è la strada che conduce a realizzare la più buona pizza di tutta la Spagna? «Siamo arrivati a Tarragona nel 2010, non ci conoscevamo direttamente ma avevamo amici in comune in Italia – spiega Davide – Io sono andato a lavorare da Matteo che aveva aperto un locale; dopo la chiusura di questo ristorante ci siamo spostati all’interno del PortAventura Park, il grande parco divertimenti che si trova qui in città. Tre anni fa abbiamo deciso di metterci in proprio: abbiamo dato vita a un ristorante-pizzeria chiamata Aboccaperta, nella parte antica di Tarragona. Poi a fine gennaio di quest’anno è nata Aboccaperta 2.0 nella zona marittima: in tutto diamo lavoro a una decina di persone oltre a noi».
Il percorso che ha portato alla vittoria di Barcellona non è stato improvvisato, né frutto di una coincidenza fortunata. «Non è stato il nostro primo concorso: abbiamo iniziato con il secondo posto a una competizione regionale che ci ha aperto le porte a quella nazionale – spiega Matteo – Nel 2023 ero stato eletto “miglior pizzaiolo emergente” di Spagna e quindi siamo stati ai campionati del mondo di Parma dove siamo arrivati 57mi su 800 concorrenti. Poi, a Barcellona, è arrivata la vittoria nazionale».
Come nasce, dunque, una pizza da primo premio? «Nel nostro caso con una ricetta cambiata in corsa – rivela Matteo – la notte prima di partecipare. Erano i giorni del forte maltempo su un’ampia zona della Spagna e anche da noi si era allagato parte del locale, inoltre anche le consegne delle materie prime avevano subito ritardi e variazioni. Così, quando ci siamo trovati a provare la ricetta abbiamo effettuato alcune variazioni che si sono dimostrate vincenti».

Ecco dunque gli ingredienti: «Sulla base della pizza che inforniamo ci sono salsiccia di agnello, una fusione di due formaggi (mozzarella e formaggio di capra) e crema di zucca. Poi a fine cottura aggiungiamo un carpaccio di porcini, una mozzarella di bufala affumicata da noi con legno di vite e romesco, ovvero una salsa tipica di Tarragona a base di nocciole e pepe rosso». Niente pomodoro, per scelta: «L’80% delle nostre pizze non lo prevedono e questo dipende dalla mia formazione – prosegue Matteo – Io per formazione sono un cuoco, non un pizzaiolo e quindi creo le mie pizze scegliendo e lavorando gli ingredienti come fossero quelli di un primo, di un risotto».
Gli ingredienti sono stagionali «e quindi, proprio per la situazione problematica del meteo – continua Davide – l’avevamo battezzata “Maledetto autunno”. Poi però, dopo la vittoria a Barcellona, le abbiamo cambiato nome: ora è in carta come “La Campeona” visto il risultato, e la proponiamo in entrambi i nostri locali».
Ma questo genere di premi sono davvero un “volano” per l’attività che li riceve? «Nel nostro caso sì – spiegano i due varesotti di Catalogna – Dal punto di vista mediatico siamo stati coinvolti in numerose interviste, però quella per VareseNews è la prima di una testata italiana. E il lavoro si è quasi triplicato in entrambi i locali: a novembre era prevista una flessione e invece le prenotazioni si sono impennate. Abbiamo 60/70 coperti a locale e ogni sera stiamo lavorando su doppio turno». Anche perché, mentre da questo lato della “cornetta” sta nevicando, Davide e Matteo ci rispondono dalla piazza antistante al loro locale in maglietta a maniche corte. Con lo scudetto di miglior pizza di Spagna cucito sul petto.
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