Primo giorno da rettrice per Maria Pierro: “Vorrei che l’ateneo tornasse anche dentro la città di Varese”
La professoressa Pierro e il suo vice Piarulli hanno parlato di obiettivi a breve e lungo termine dell'Università dell'Insubria. Tra tutti, quello di avere finalmente due città universitarie
«Vorrei riportare l’ateneo all’interno della città e vorrei che la città si riconoscesse nell’ateneo».
Varese e Come due città veramente universitarie: l’obiettivo, che già oltre 20 anni fa l’allora rettore Renzo Dionigi auspicava per Varese e Como, torna nelle parole della Rettrice Maria Cristina Pierro nel primo giorno del suo sessenato. Allora, per il magnifico Dionigi, l’obiettivo era a lungo termine: « Occorrono almeno 20 anni perchè una realtà accademica metta le sue radici in una comunità».
Una parte dell’ateneo nel centro cittadino
Quel tempo è passato e l’Insubria, sotto la nuova guida, si propone di centrare quanto prima l’ambizioso traguardo, dove la cittadinanza si senta parte di una comunità aperta, accogliente, vivace per gli stimoli che l’ambiente accademico porta. «Anche un pochino più goliardica» abbozza la professoressa Pierro che vorrebbe riportare una parte di ateneo, attualmente collocato nella periferia a Bizzozero, nel centro cittadino, così da coinvolgere maggiormente i cittadini.
L’Insubria della professoressa Pierro e del professor Piarulli dovrà essere attenta alla didattica e alla ricerca per conquistare un posto di valore anche a livello nazionale e internazionale. Capace di recepire richieste e stimoli della comunità che qui vive e lavora per trasformandoli in potenzialità e occasioni condivise.
Le conseguenze dell’inverno demografico
Un programma che si scontra prima di tutto con i vincoli di bilancio: « Attraversiamo un momento difficile e dobbiamo fare i conti con le conseguenze dell’inverno demografico che presto arriveranno anche nelle università – spiega Pierro – I nostri sforzi andranno sicuramente verso il consolidamento di quanto c’è ora, ma aggiungendo valore soprattutto alla ricerca. Abbiamo in mente una riorganizzazione, partendo dal potenziamento della didattica digitale e dalla valorizzazione della ricerca garantendo laboratori adeguati per quella scientifica e strumentazioni per l’area umanistica. Questo è un punto fermo nel segno della valorizzazione della conoscenza».
La nomina dei 14 delegati
Entro fine mese, la riorganizzazione toccherà la rete dei collaboratori stretti: verranno nominati 14 delegati che si occuperanno delle 4 macroaree: didattica, ricerca, valorizzazione della conoscenza e internazionalizzazione. La presentazione avverrà il prossimo 28 novembre nel corso di una cerimonia che la rettrice vuole pubblica per dare il massimo della trasparenza.
Nei prossimi giorni procederà alla costituzione della Segreteria particolare e all’assegnazione degli incarichi di coordinamento. Tra i prossimi impegni: la presentazione del nuovo modello organizzativo per il supporto e lo sviluppo della didattica, della ricerca, della valorizzazione della conoscenza e dell’internazionalizzazione; l’avvio del processo di definizione del nuovo piano strategico 2024/2030, tenendo conto del bilancio triennale 2025/2027, e delle azioni funzionali alla preparazione della visita Cev del 2026.
Il primo consiglio di amministrazione sarà a Como il 19 novembre a dimostrazione dell’importanza della sede comasca nei programmi e negli obiettivi della nuova squadra di governo dell’ateneo.
Una nuova palazzina nel parcheggio di via Monte Generoso
La rettrice Pierro e il prorettore Piarulli vorrebbero veder crescere in qualità, autorevolezza ma anche dimensione questo ateneo che lo scorso anno ha compiuto 25 anni. Sistemata al meglio l’offerta di alloggi ( almeno a Varese), l’obiettivo, ora, è aumentare gli spazi per la didattica.
Viene rilanciato il progetto, annunciato ben 5 anni fa, di una nuova palazzina a Bizzozero destinata a ospitare aule, biblioteca e sale di studio. L’idea iniziale con gli anni è mutata: non sarà più di fianco al Collegio ma dove attualmente c’è il parcheggio sterrato in via Monte Generoso; il finanziamento, che si sperava fosse di 30 milioni di euro, si è ridotto della metà ( tra i 13 e i 15 milioni) risultando insufficiente. Lo sforzo sarà quello di reperire ulteriori finanziamenti anche perchè occorrerà pensare a nuovi posti auto, che non sembrano bastare mai.
La rettrice e il suo vice sono sorridenti e pieni di entusiasmo: la sfida non è semplice ma, dopo 25 anni, i tempi sono maturi per far entrare l’Insubria nel DNA di Varese e Como.
Nel video il momento dell’elezione della professoressa Pierro e del professor Piarulli
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