Una sala ibrida per 5 dipartimenti: all’ospedale di Varese tecnologia e gioco di squadra per migliorare l’assistenza
Annunciata tre anni fa, ha già consentito di eseguire una decina di interventi. I vantaggi tecnologici sono abbinati da una nuova modalità operativa, multidisciplinare
A tre anni dall’annuncio, è entrata in funzione la sala ibrida nel blocco operatorio dell’ospedale di Circolo di Varese. C’era ancora l’assessore Moratti quando venne approvata dal consiglio regionale la richiesta di investimento di 3,5 milioni di euro.
Oggi, mercoledì 6 novembre, il Presidente della Regione Attilio Fontana, l’Assessore Guido Bertolaso insieme ai consiglieri regionali Astuti, Monti, Cosentino, Licata, al sindaco di Varese Davide Galimberti, al Prefetto Salvatore Pasquariello e al vice rettore dell’Universita dell’Insubria Umberto Piarulli hanno inaugurato ufficialmente il nuovo spazio chirurgico dove è già effettuata una decina di interventi. Presente anche il professor Giovanni Binaghi da cui ebbe inizio, 50 anni fa, la storia della cardiologia al Circolo.
All’interno della sala, un’apparecchiatura all’avanguardia che combina tac e angiografo in grado di eseguire, ad esempio durante un intervento chirurgico toracico o vascolare, degli approfondimenti tramite l’acquisizione istantanea di immagini. La tecnologia consente ai chirurghi di effettuare valutazioni e assumere decisioni tempestive e, quindi, di eseguire interventi più mirati, efficacie brevi.
L’investimento di 3,5 milioni di euro ha coperto i lavori edili e l’acquisto della tecnologia top di gamma: la sala ibrida è composta da due sale operatorie, di cui una dotata di angiografo per le procedure interventistiche cardiovascolari, collegate da un corridoio alla stanza che contiene la Tac intraoperatoria mobile, che, se azionata, scorre su binari appositi, consentendo l’esecuzione dell’esame in una sala o nell’altra senza spostare il paziente, che resta sul tavolo operatorio.
Lo spazio operatorio tradizionale viene dotato di un tavolo chirurgico multifunzionale e apparecchiature per la diagnostica per immagini sofisticate, si trasforma così in spazi di diagnostica, di emodinamica avanzata e complessa, di elettrofisiologia ed elettrostimolazione, di Chirurgia vascolare e di Radiologia interventistica, di Neurochirurgia e Neuroradiologia, di tutte le specialità chirurgiche.
L’ospedale di Circolo di Varese può vantare ora una delle 4 sale operatorie ibrida presenti in Italia, di cui due a Milano, Niguarda e San Raffaele e una a Padova.
La tecnologia è a disposizione di 5 Dipartimenti: Cardiotoracovascolare, Area Neuroscienze, Area Emergenza-Urgenza, Diagnostica per immagini e Servizi e Area Chirurgica. Il valore aggiunto, quindi, la darà il personale sanitario coinvolto, medici infermieri, tecnici che lavoreranno insieme migliorando l’offerta ma anche facendo ricerca e formazione.
Soddisfazione viene espressa dalla dottoressa Battistina Castiglioni Direttore del Dipartimento cardiotoracovascolare: «Sono molto orgogliosa di questo risultato. Viste le caratteristiche tecniche della nostra sala ibrida, l’obiettivo è uscire dallo standard dell’ambito cardiovascolare e allargarne l’utilizzo alle chirurgie delle Neuroscienze, con possibilità di ulteriori estensioni alla Chirurgia oncologica e alle patologie per cui il nostro Ospedale è riconosciuto come hub».
Grazie ai fondi PNRR, l’Asst Sette Laghi ha ottenuto finanziamenti per rinnovare la dotazione tecnologica per oltre 13 milioni di euro
Oltre 13,5 milioni di euro gli investimenti dell’Asst Sette Laghi per l’innovazione tecnologica
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