Massimo Soldarini, “storia di un volontario nato per volare”

La Lipu ha pubblicato un video che è un omaggio e insieme quasi un testamento dell'impegno di un uomo appassionato, che ripercorre i primi passi del suo interesse e della nascita della riserva naturale, ma riflette anche sul senso dell'essere volontario

Massimo Soldarini

È la “storia di un volontario nato per volare”: con questo titolo la Lipu, in un video pubblicato oggi, ricorda Massimo Soldarini, responsabile nazionale per i progetti e dei volontari, a lungo attivo anche alla Palude Brabbia.

Soldarini è scomparso per malattia sabato 14 dicembre all’età di sessant’anni e la intervista, registrata il 24 luglio scorso e proposta oggi con la regia di Massimo Valerio, è un omaggio e quasi un testamento, perché ripercorre la sua storia di volontario e l’idea di volontariato ambientale che ha animato il suo impegno.

Un racconto anche poetico, nel ricordo dei primi passi, per i censimenti ornitologici alla Palude Brabbia, prima della istituzione della riserva: «Si veniva all’alba, alle 5 del mattino, quando gli uccelli cantano. Me la ricordo con moltissima acqua: negli anni di acqua c’è stata sempre meno, per errori di gestione del territorio e per il cambiamento climatico».

Soldarini rievoca i primi passi, quando salvò una poiana dalla trappola di un bracconiere e venne in contatto con con Costante Cavallaro. Poi l’istituzione della riserva, la costruzione del consenso localmente, portata avanti con contatti personali anche con chi era più critico. E dentro nell’intervista c’è anche la riflessione sull’essere volontari: «Ci sono due aspetti: da un lato il dono e dall’altro un aspetto egoistico: lo faccio perché mi sento bene».

Di seguito il video completo

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 17 Dicembre 2024
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