L’ultimo saluto di San Macario e Samarate a Giancarlo Macchi
Geometra di formazione, a lungo attivo nella politica con la Dc, assessore in Comune. Alle esequie il saluto anche della banda e dell'amata Fanfara dei bersaglieri, un altro pezzo delle sue passioni

Le comunità di San Macario e Samarate hanno dato l’addio, nella chiesa parrocchiale della frazione samaratese, a Giancarlo Macchi, figura di spicco in particolare nella politica della cittadina vicino a Malpensa.
Geometra di formazione, fu alla guida dell’ufficio tecnico del Comune di Samarate fino al 1978, prima di tornare ad operare come libero professionista. Attivo nella Democrazia Cristina locale, fu anche consigliere comunale e poi protagonista (come assessore) in una delle esperienze più anomale e caratterizzanti della politica samaratese, la giunta di Franco Piacentini, che nacque con un tardivo “compromesso storico” tra Pci e Dc, nell’ultimo scorcio della Prima Repubblica.
A salutarlo per l’ultima volta c’erano tanti volti protagonisti di quella fase politica, come il socialista Luigino Portalupi e Vittorio Solanti, allora nel Pci e futuro sindaco negli anni Duemila.
Un riconoscimento politico ma soprattutto umano che ha coinvolto tanti: «L’affetto sentito in questi giorni è stato davvero emozionante» ha detto alla fine della cerimonia il figlio Luca Macchi (che ha seguito la passione paterna e l’ha tramandata a sua volta al figlio, Davide, oggi consigliere comunale).

Il momento delle esequie «ci invita al nostro essere cristiani e al nostro essere cittadini» ha detto don Antonio Giovannini aprendo l’omelia, in un sottolineato riconoscimento anche della dimensione civile che fa parte dell’essere in una comunità.

«Lui non si è mai staccato mai da questo paese» hanno ricordato ancora i figli, rievocando il suo «stare tra la gente, con il suo carattere anche spigoloso». Un’esperienza comunitaria a cui teneva era quella legata alla musica: era stato nella banda cittadina di Samarate e anche nella fanfara dei bersaglieri “Tramonti-Crosta”. Che al termine delle esequie ha reso omaggio mettendosi sull’attenti.
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