In memoria di Giulia Vanossi: l’Insubria celebra la studentessa scomparsa in montagna
Durante una cerimonia commossa, l'Università dell’Insubria ha ricordato la giovane futura dottoressa con parole di stima, affetto e gratitudine. La mamma ha ricevuto il riconoscimento alla memoria, circondata da amici, compagni e docenti

Forte, silenziosa, immensa: come la montagna che amava e che ha segnato l’ultimo giorno della sua giovane vita. L’Università dell’Insubria ha reso omaggio a Giulia Vanossi, studentessa del sesto anno di Medicina e chirurgia, scomparsa il 9 agosto 2024 durante un’escursione sul Monte Tredenus, in Valcamonica. Una cerimonia intensa, partecipata, svoltasi nell’Aula Magna Granero Porati di Varese, dove si è respirata un’emozione profonda.
A ricordarla, con commozione autentica, la rettrice Maria Pierro che, con voce rotta, ha voluto consegnare alla madre Flora Ceruti una pergamena commemorativa e una corona d’alloro. Un gesto simbolico ma ricco di significato, per onorare il percorso accademico brillante di Giulia, che aveva superato 34 esami con ottimi voti ed era prossima alla laurea. «Ricordare Giulia è un atto di amore. Il suo esempio continuerà a camminare accanto a noi», ha detto Pierro.
Accanto alla rettrice, i professori Matteo Tozzi – che ha condotto la cerimonia – e Luigina Guasti, direttrice del Dipartimento di Medicina e chirurgia, che ha ricordato come Giulia avesse sostenuto con lei il suo ultimo esame, in Clinica medica, pochi giorni prima della tragedia.
Non sono mancate le voci degli amici più cari, che hanno restituito con le loro parole l’anima luminosa e determinata di Giulia. Veronica Vitali, medico e alpinista, le ha rivolto un toccante saluto: «La vetta oggi si inchina a te. Da oggi sei un medico, amica mia, come hai sempre sognato». Mentre Greta Colombo, sua migliore amica e compagna di corso, ha aggiunto: «Sono sicura che saresti stata una dottoressa magnifica. Non conosco persona che si meritasse di più questo riconoscimento».
Giulia Vanossi in montagnaA scandire i ricordi, le note della canzone Fiamme negli occhi dei Coma Cose e un video con le immagini più belle di Giulia: in montagna, tra i banchi dell’università, nelle corsie dell’ospedale durante i primi turni. Un collage di emozioni che ha accompagnato la sala in un silenzioso e intenso raccoglimento.
Giulia Vanossi, nata a Erba il 25 settembre 1998, amava la medicina tanto quanto la montagna e l’arrampicata sportiva, passioni che raccontava anche sui social con genuinità e spirito positivo. È stata proprio la sua passione per l’alpinismo a condurla sulla via Federico Giovanni Kurtz, dove ha trovato la morte.
Il Senato accademico dell’Università dell’Insubria ha approvato all’unanimità la proposta del Dipartimento di Medicina di conferire alla memoria l’attestato degli studi, secondo quanto previsto dal regolamento dell’ateneo. Un gesto di comunità, che custodisce il ricordo di una studentessa capace di lasciare un’impronta profonda in chiunque l’abbia conosciuta.
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