Anche i bambini avevano sentito parlare del piano per uccidere Fabio Ravasio

In aula un teste 12enne, amico di uno dei figli della "mantide", che ne aveva raccolto le preoccupazioni dopo che quest'ultimo aveva sentito Massimo Ferretti e Adilma Pereira Carneiro parlare di «fare del male» a Fabio Ravasio

giustizia generica tribunale busto arsizio

Qualcuno si era sentito chiedere da Massimo Ferretti, uno degli otto imputati a processo per l’omicidio di Fabio Ravasio, se conoscesse un potenziale killer da “ingaggiare” per ucciderlo. Qualcun altro, invece, era stato interpellato per individuare un veleno non rintracciabile in caso di futura autopsia. In tanti avevano sentito Adilma Pereira Carneiro, la cosiddetta “mantide”, lamentarsi di essere «maltrattata» o «perseguitata», quando non “molestata” dal compagno. Eppure nessuno ha preso sul serio l’ipotesi che la donna, ritenuta dagli inquirenti la mente del piano criminale, e la sua “banda” potessero davvero eliminare fisicamente Ravasio.

Del piano, però, avevano sentito parlare anche i bambini. Nel vero senso della parola, visto che lunedì 12 maggio in aula è stato chiamato a deporre anche un un 12enne, amico di uno dei figli della “mantide”, che ne aveva raccolto le preoccupazioni dopo che quest’ultimo, secondo quanto riferito, aveva sentito Massimo Ferretti e Adilma Pereira Carneiro parlare di «fare del male» a Fabio Ravasio. Confidenze che il ragazzino ha condiviso con i genitori solo quando Ravasio era ormai già morto, mentre si dirigeva verso l’Italia centrale per le vacanze con il padre e sentiva parlare degli arresti, realizzando solo in quel momento la situazione.

Il padre del 12enne ha spiegato in aula che il ragazzino quel giorno gli disse di aver sentito dall’amico, che a sua volta lo aveva origliato dalla porta, «anche una videochiamata dove cercavano un extracomunitario per l’omicidio». Versione poi confermata, non senza una certa reticenza – che ha portato il pubblico ministero Ciro Caramore a minacciare di aprire a suo carico un’indagine per falsa testimonianza -, anche dalla madre del minore, un’amica di Adilma che per qualche giorno si è anche trasferita da lei per aiutarla nella gestione domestica dopo la morte di Fabio Ravasio.

“Adilma faceva le macumbe per far venire un tumore a Ravasio”. In aula i riti della “mantide” di Parabiago

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leda.mocchetti@legnanonews.com
Pubblicato il 12 Maggio 2025
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