Il Gulliver di via Albani a Varese presenta al pubblico la sede rinnovata

Sabato 24 maggio una festa aperta a tutti con la fanfara per festeggiare la conclusione dei lavori di efficientamento energetico. «Una svolta sostenibile nel rispetto dell’ambiente e delle persone, per concretizzare un’idea di bellezza morale»

gulliver via albani varese

Il Gulliver di Varese cambia volto. Si sono infatti conclusi i lavori per l’efficientamento energetico dell’edificio storico in via Albani che ospita la sede del centro. Gli interventi – approvati dalla Soprintendenza alle Belle Arti e finanziati grazie al Superbonus 110 – hanno riguardato il restyling delle facciate, la sostituzione degli infissi e della centrale termica. Sabato 24 maggio ci sarà una grande festa con tanto di fanfara per festeggiare l’inaugurazione della sede rinnovata.

L’edificio di via Albani, prima di diventare sede del Centro Gulliver, è stato un collegio e una scuola. Nel corso degli anni ha mantenuto una vocazione sociale. Quello che si è appena concluso è probabilmente il secondo grande intervento di restauro effettuato sulla struttura che negli anni ‘90 stava andando a pezzi.

Migliorare l’efficienza energetica, senza dimenticarsi degli ospiti

Con il Superbonus 110, si è offerta la possibilità per Gulliver di realizzare alcuni interventi di riqualificazione energetica. La definizione dei lavori risale al dicembre 2023, quando ha preso via l’attività di ideale, analisi e possibile progettazione, con particolare riguardo alla tutela dei pazienti ospiti e di come il cantiere potesse impattare sulla loro quotidianità.

Il cantiere è stato poi appaltato alla ditta Sig.ma Costruzioni, che ha eseguito il rifacimento della copertura attraverso l’installazione di uno strato isolante e un nuovo manto in tegole e relative lattonerie; la sostituzione dei serramenti esistenti con nuovi serramenti con profilo in alluminio a taglio termico ad alta prestazione termica ed acustica; il rifacimento della centrale termica con l’installazione di nuove caldaie a gas a condensazione per la gestione del riscaldamento; il restauro e risanamento conservativo della facciata soggetta a tutela monumentale.

Queste opere hanno permesso all’edificio di arrivare alla classe energetica B, partendo dalla classe D.

Un restauro davvero “sociale”

È impossibile separare l’edificio dai servizi di cura che vi si svolgono all’interno. Forte di questa convinzione, e sotto la vigilanza dell’organo gestorio del Gulliver, Sigma ha condotto l’intervento con particolare attenzione alle attività terapeutiche e di cura e ai pazienti ospiti presenti all’interno della struttura.

Nel corso dei mesi si è svolto un lavoro congiunto e condiviso tra i tecnici di Sig.ma, il direttore e gli operatori del Centro Gulliver. Gli incontri, con frequenza settimanale, hanno visto la partecipazione anche dell’ingegnere Silvio Aimetti, responsabile della sicurezza di Gulliver. Il tema della sicurezza, infatti, è stato tenuto in grande considerazione. Queste relazioni costruttive tra i responsabili di Gulliver e di Sigma hanno permesso di rispettare il cronoprogramma stabilito ad inizio lavori.

«Quest’anno stiamo investendo nella bellezza, nella consapevolezza che un ambiente confortevole sia fondamentale per ricostruire sé stessi – afferma Emilio Curtò, presidente del Centro Gulliver – Per l’appunto, siamo convinti che la bellezza sia un valido strumento terapeutico come lo sport e come l’agricoltura. “Bellezza” intesa non solo in senso estetico, ma anche funzionale. Pensiamo alla sala mensa, che diventerà sala del convivio, mettendo al centro l’importanza della condivisione e dello stare insieme. Anche l’efficientamento energetico si inserisce in questo concetto. Ma soprattutto Bellezza in senso morale, che si traduce nei valori di giustizia, eguaglianza, rispetto dell’altro e della diversità, ascolto, tutela dell’ambiente, sostenibilità, valori che noi del Gulliver cerchiamo di mettere in pratica quotidianamente per la cura dei nostri pazienti».

«Avevamo un obiettivo strategico – afferma Maria Raffaella Valenti direttore del Centro Gulliver – che era accrescere la bellezza, intervenendo nelle diverse sedi del nostro centro. La bellezza esteriore è funzionale alla costruzione della bellezza interiore, che è quello su cui lavoriamo. Per perseguire questo obiettivo, ad ogni riunione sono stati presenti più figure in modo da integrare la parte strutturale degli interventi con quella di cura».

Marco Uboldi, Ceo e co-founder di Sig.ma Costruzioni, condividendo il pensiero e gli obiettivi del presidente Curtò afferma: «Sono orgoglioso del lavoro di squadra svolto dai nostri tecnici e dall’organizzazione in affiancamento allo staff di Gulliver. Hanno dimostrato ancora una volta, non solo di saper lavorare bene, ma anche di possedere la giusta sensibilità nel lavorare in contesti diversi, sfidanti, nei quali la componente umana è stata, se possibile, ancora più determinante. Il team di Sig.ma Costruzioni ha vissuto a contatto con lo staff di Gulliver e con i pazienti ospiti, dimostrando capacità di ascolto e partecipazione».

Un edificio con quasi un secolo di storia

Costruito nel 1930, dell’ex collegio Padre Beccaro si trova traccia nel libro Le case alla deriva con testi di Luciano Gallina e foto di Carlo Meazza edito da Il Periscopio. A pagina 15, l’autore ricorda che l’edificio ospitava i Piccoli di Padre Beccaro. Ovvero, stando alle testimonianze, bambini e ragazzi i cui genitori, provenienti da varie regioni d’ Italia, lavoravano e risiedevano prevalentemente nella Svizzera interna. A quanto risulta, infatti, nel dopoguerra, capitava che i genitori emigrassero in coppia in Svizzera senza condurre con sé i figli per rendersi più liberi di accettare turni di lavoro impegnativi oppure perché – nel caso di determinate categorie di contratti e di talune tipologie di lavoratori – non erano consentiti ricongiungimenti.

Successivamente il Collegio divenne una scuola media statale. L’edificio – nella pubblicazione sopracitata – viene descritto da Luciano Gallina “Non di particolare pregio architettonico da salvaguardare” e senza “eleganze di strutture e decori da tutelare”. Su tale edificio, comunque, è stato poi posto il vincolo di tutela storica.

L’ex Casa Padre Beccaro di via Albani a Varese, acquistata nel 1992 dalla Fondazione Eurojersey, nel 1994 diventa la sede legale del Centro Gulliver, scongiurando il pericolo che fosse raso al suolo per lasciar spazio a centri commerciali o abitazioni.

Una festa con fanfara per festeggiare la sede del Gulliver rinnovata

L’inaugurazione della sede Gulliver di via Albani si svolgerà sabato 24 maggio a partire dalle 10:30. Un momento di festa aperto a tutta la cittadinanza. Dopo il benvenuto, alle 10:45, sono previsti gli interventi del presidente del Gulliver Emilio Curtò, delle massime autorità locali e del co-founder Sigma Costruzioni Marco Uboldi.

A seguire ci saranno i concerti della Fanfara dei Bersaglieri “Nino Tramonti-Mario Crosta” di Lonate Pozzolo (VA) e della Banda Musicale Azzurra di Castronno (VA). Dopo il taglio del nastro e della torta, si svolgerà un aperitivo preparato dagli Orti di Bregazzana, il progetto di agricoltura sociale del Centro Gulliver.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Maggio 2025
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