Il Morane Saulnier 760 entra al museo di Volandia: è il modello gemello di quello di Enrico Mattei
La cerimonia di consegna del velivolo, di grande valore storico e simbolico, è stata occasione per presentare un'analisi approfondita delle circostanze che hanno portato all'incidente aereo di Mattei

Grazie alla gentile donazione di Lupo Rattazzi, da oggi a Volandia Parco e Museo del Volo si potrà vedere da vicino anche il Morane Saulnier 760 Paris I (matricola I-SNAI), modello gemello a quello su cui il presidente ENI, Enrico Mattei, perse la vita nel 1962 (Paris II – matricola I-SNAP). Foto: Roberto Gernetti.
La cerimonia di consegna del velivolo, di grande valore storico e simbolico, cui ha preso parte anche l’Assessore alla Cultura della Regione Lombardia, Francesca Caruso, è stata occasione per presentare un’analisi approfondita delle circostanze che hanno portato all’incidente aereo di Mattei.
Nella conferenza molto partecipata che si è tenuta dopo lo svelamento sono state esaminate le teorie emerse nel corso degli anni, distinguendo tra fatti documentati e ipotesi prive di fondamento. Attraverso una narrazione dettagliata, Rattazzi ha illustrato come alcune informazioni errate abbiano contribuito a creare una “fake news” attorno all’evento, influenzando la percezione pubblica e storica della vicenda. In particolare ha raccontato, documenti alla mano, come proprio questo aereo oggetto della donazione sia stato al centro della falsa ricostruzione della morte di Mattei come dovuta ad una bomba, frutto di un complotto fantasioso.
L’MS760 è un jet leggero di fabbricazione francese progettato negli anni ’50 dalla Morane-Saulnier, destinato sia all’addestramento militare che all’uso civile executive. Era apprezzato per la sua manovrabilità, le dimensioni compatte e la velocità. Fu per questo uno dei primi jet a essere utilizzato per il trasporto privato da personalità pubbliche e industriali, tra cui appunto Mattei. L’I-SNAI in particolare è stato restaurato con cura, conservando la livrea e le specifiche tecniche originali, e rappresenta oggi uno straordinario testimone dell’ingegneria aeronautica dell’epoca.
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