Ipotesi Gallarate per il Summit, vertice in prefettura
Sale la tensione a 24 ore dall’evento, possibile location il teatro Condominio. Cassani: “Non parlo”. Gli organizzatori alla vigilia: “L’evento ci sarà”

A 24 ore dalla data di inizio del summit deportazionista sponsorizzato dalle ultradestre europee sale, e di parecchio, la tensione che riguarda il Varesotto come possibile sede dell’evento, luogo mai nascosto dagli organizzatori: nell’intera giornata di venerdì insistenti voci negli ambienti investigativi milanesi di alto livello davano il teatro Condominio di Gallarate come possibile location per ospitare l’evento.
Voci confermate a livello di prefettura, a Varese, dove il numero uno del palazzo di Governo, il prefetto Rosario Pasquariello, conferma: «Sì, queste voci sono naturalmente arrivate anche alla nostra attenzione. Si tratta di un’ipotesi che stiamo verificando, sono in corso approfondimenti».
Il teatro è comunale, e il sindaco Andrea Cassani, interpellato sull’argomento non si sbilancia, ma nemmeno smentisce: «Non dico nulla». Nella mattinata di venerdì intanto è stato convocato un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Un meeting operativo interforze fra le componenti che operano per il mantenimento dell’ordine pubblico.
Quanto viene temuto a livello organizzativo, sul punto, non è l’eventuale presenza in città di alcune centinaia di partecipanti al summit – un numero che secondo gli organizzatori potrebbe arrivare alle 400 persone – bensì quella reazione «uguale o contraria» prestata dalla fisica all’azione delle componenti che si contrappongono alla visione proposta dal Summit: la deportazione su base etnico razziale.
Restano confermati i due presidi promossi da Anpi e dal comitato antifascista di Busto Arsizio, uno per questa sera, venerdì e l’altro per sabato, in concomitanza con l’orario del Summit, sempre a Busto Arsizio.
Gli organizzatori del summit in un video fatto circolare su Instagram nella notte fra giovedì e venerdì (nella foto) parlano di attivisti in partenza per il raduno bloccati in Germania dalla polizia (giovedì il rimpatrio dell’estremista danese Rasmus Paludan), dell’attenzione dei media che hanno lanciato discredito sull’evento, ma anche di avere un piano «a» e un piano «b» per l’evento «che avrà luogo».
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Fatemi capire….sinceramente e con molta ingenuità chiedo un chiarimento ideologico. Se un cittadino chiede un maggiore controllo e rigore alla frontiera del proprio paese al fine di ridurre il continuo afflusso incontrollato di migranti che contribuiscono in molti casi al degrado delle nostre città, alla messa in discussione della sicurezza pubblica e al svilupparsi di fenomeni dediti allo spaccio o alla delinquenza. Se un cittadino chiede una immigrazione controllata e regolamentata che non si basi sul concetto “porte aperte” ma che sappia instaurare un reale percorso di integrazione su di un numero di soggetti aventi diritto…se uno chiede tutto questo allora viene definito come un appartanente all’ultra-destra?