Processo a Marco Manfrinati, in corte d’Assise oltre cinquanta testi e le immagini dell’aggressione

Si apre a Varese il processo per i fatti del 6 maggio 2024 a Casbeno quando venne assassinato Fabio Limido e accoltellata anche la figlia Lavinia

Alle 9.50 di venerdì 9 maggio sono cominciati i giuramenti dei giudici popolari, in tutto 6, che compongono insieme ai due togati la corte d’Assise chiamata a giudicare l’omicidio di Fabio Limido e il tentato omicidio della figlia Lavinia Limido, fatti che vedono imputato Marco Manfrinati, genero e marito delle persone offese.

I giurati hanno indossato la fascia tricolore a un anno e tre giorni da fatti, da quel 6 maggio 2024, un lunedì, giornate fotocopia a quelle attuali con freddo, cielo nuvolo, qualche scroscio che a Casbeno bagnava le fasciole di plastica bianca e rossa che delimitava il profondo della via Ciro Menotti, a Casbeno, teatro del fatto di sangue.

Il presidente Andrea Crema (a latere Stefania Brusa) in apertura di udienza ha negato il permesso di eseguire riprese audio video e fotografiche per non turbare il processo ne’ innescarne un secondo di natura mediatica, ritenendo sufficiente la copertura giornalistica garantita dalla presenza dei giornalisti in aula.

Sono 48 i testi chiamati dalla Procura (sostituto Claudia Maria Contini): una decina riguarderanno i fatti, altri sono i sanitari intervenuti e gli operatori di polizia; poi testi che riferiranno sulle condizioni psichiatriche dell’imputato, oltre alle parti offese anch’esse escusse in aula, e l’imputato nel caso non si opponesse.

marco manfrinati
L’imputato Marco Manfrinati

Nel processo figureranno anche le immagini delle telecamere di video sorveglianza della via Ciro Menotti a partire dalle 10 del 6 maggio ‘24. La parte civile, avvocato Fabio Ambrosetti ha chiesto l’acquisizione degli atti del processo in corso sempre a Varese per stalking (famiglia Limido – Criscuolo contro Manfrinati).

Fabrizio Busignani, difensore dell’imputato, ha contestato la richiesta di escussione dell’esperto che ha valutato la capacità genitoriale dell’imputato in altro procedimento. Busignani ha pure contestato l’opportunità di escutere testi già sentiti nell’altro procedimento che vede Manfrinati imputato per stalking, processo che si concluderà alla fine del mese: «vi è fondato timore da parte di chi parla che si voglia rifare il processo per stalking, che sta per finire», ha argomentato Busignani, che ha posto le basi procedurali per l’ipotesi di futura richiesta perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato, perizia richiesta in sede di udienza preliminare e non concessa dal gup. Il difensore ha anche informato di presentare fin da subito documentazione a titolo di memoria. Il calendario delle udienze sarà fitto, a tappe forzate, e si prevede la conclusione del processo entro la fine di dicembre.

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Pubblicato il 09 Maggio 2025
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