Sostenibile e trasparente, ecco Reset: il nuovo player del mercato energetico italiano
L’offerta commerciale, inizialmente rivolta soltanto agli utenti privati, sarà in linea con i più recenti sviluppi del mercato italiano

Farà il proprio esordio a metà del 2025, proponendo un modello di fornitura innovativo in grado di integrare trasparenza e sostenibilità; si tratta di Reset Energia, un nuovo player del settore delle forniture luce. L’offerta commerciale, inizialmente rivolta soltanto agli utenti privati, sarà in linea con i più recenti sviluppi del mercato italiano, che da circa un anno attraversa una fase di profondi cambiamenti, determinati da fattori di ordine normativo ed economico.
L’offerta di Reset: energia 100% green e massima trasparenza
Sostenibilità, sia ambientale che economica, e trasparenza dei prezzi rappresentano le due caratteristiche cardine della proposta commerciale di Reset. Al fine di perseguire congiuntamente entrambi gli obiettivi, l’azienda fornirà energia elettrica green al 100%, prodotta da fonti rinnovabili certificate per mezzo del meccanismo di annullamento delle Garanzie di Origine. Di cosa si tratta? Come si legge sul sito ufficiale del GSE (Gestore Servizi Energetici), è una “certificazione elettronica che attesta l’origine rinnovabile delle fonti utilizzate dagli impianti qualificati IGO”, ovvero i produttori certificati dal GSE stesso.
Quella proposta da Reset sarà una fornitura a canone mensile fisso (tarato su diverse fasce di consumo) comprensivo di oneri di trasporto e gestione del contatore, oneri generali di sistema, imposte e IVA. Il prezzo fisso verrà applicato anche ad eventuali consumi eccedenti; in altre parole, se l’utente consumerà più di quanto previsto, su base mensile, dal proprio canone, Reset applicherà al quantitativo di energia ‘extra soglia’ una tariffa fissa, anch’essa comprensiva di IVA, imposte, oneri generali di sistema e di trasporto e gestione del contatore.
In caso contrario, il fornitore implementerà specifici meccanismi di premiazione a favore dei clienti in grado di ridurre i consumi di energia elettrica della propria utenza, restando quindi al di sotto della soglia prevista dalla propria fascia di consumo. In sostanza, il modello di Reset consentirà agli utenti di scegliere quanto spendere (e, di riflesso, quanto consumare), in funzione del fabbisogno energetico del proprio nucleo familiare e del risparmio economico. La fatturazione a prezzo fisso, infatti, metterà l’utente al riparo dalle oscillazioni di prezzo della componente energia e dall’aggiornamento dei costi ‘accessori’, effettuato periodicamente dall’ARERA.
Un modello di consumo responsabile e sostenibile
La proposta commerciale di Reset sarà improntata non soltanto alla sostenibilità ed alla trasparenza; l’azienda, infatti, persegue un ulteriore obiettivo: incentivare il consumo consapevole e responsabile delle risorse energetiche. In che modo? Anzitutto facendo del risparmio una prospettiva concreta, da perseguire in maniera attiva, dinamica e partecipativa; per questo motivo, Reset metterà a disposizione dei propri clienti una pratica app per smartphone con la quale monitorare i consumi orari di energia elettrica; tale risorsa consentirà agli utenti di tenere traccia del dispendio energetico. In aggiunta, l’app sarà in grado di inviare notifiche ‘intelligenti’ con consigli utili e suggerimenti per ridurre gli sprechi e consumare meno energia. Sarà inoltre possibile visualizzare le previsioni di spesa, avendo così a disposizione un riscontro utile per evitare di sforare la soglia di consumo associata al proprio canone.
La particolare attenzione per il consumo responsabile scaturisce dalle origini del progetto Reset, che si è sviluppato a partire da una community di utenti digitali accomunati dalla spiccata sensibilità per la sostenibilità energetica. Non a caso, tramite i propri profili social ufficiali – in particolare quelli di Instagram e Facebook – la community di Reset condivide svariati contenuti ‘a tema’. Si tratta soprattutto di suggerimenti utili per ottimizzare i consumi domestici con pochi e semplici accorgimenti, come quelli per il corretto utilizzo dei principali elettrodomestici.
Un’offerta innovativa in un contesto in evoluzione
Il lancio di Reset Energia si colloca in una fase di profonda trasformazione del mercato italiano; dallo scorso luglio è terminato il ‘mercato tutelato’, con il contestuale passaggio al libero mercato. La reazione degli utenti non si è fatta attendere; secondo i dati ARERA, i clienti in uscita dal servizio di ‘Maggior tutela’ hanno optato tendenzialmente per offerte con struttura di prezzo fisso. Ciò vuol dire che la maggior parte dei consumatori preferisce tutelarsi dal punto di vista economico, scegliendo contratti di fornitura che garantiscano costi stabili nel tempo.
C’è anche un altro fattore che incide in tal senso; in Italia l’energia elettrica ha un costo particolarmente elevato (tra i più alti in Europa), peraltro contraddistinto da una spiccata volatilità. Ciò dovuto in parte al fatto che la maggior parte della produzione italiana utilizza fonti non rinnovabili; tra queste, quella di gran lunga più utilizzata è il gas, il cui prezzo – molto sensibile alle evoluzioni del contesto geopolitico internazionale – incide non poco su quello dell’energia elettrica.
Parallelamente, da un’indagine ISTAT emerge come gli italiani siano molto attenti al tema della sostenibilità ambientale e alla conservazione delle risorse, a cominciare da quelle energetiche. L’offerta commerciale di Reset, quindi, si colloca all’intersezione delle principali direttrici di sviluppo del mercato, integrando la trasparenza dei prezzi con la sostenibilità ambientale. L’azienda risponde non solo alle esigenze dei consumatori ma anche all’evoluzione del contesto italiano, che dal 1° gennaio 2025 ha registrato il passaggio al PUN Index GME, il nuovo indice per il calcolo del prezzo dell’energia elettrica. Inizialmente, il superamento del Prezzo Unico Nazionale (PUN) non sortirà particolari effetti, dal momento che l’ARERA ha attivato un meccanismo di perequazione per assorbire eventuali variazioni di prezzo.
I dati sulla produzione di energia elettrica in Italia: Lombardia saldamente prima
Come già accennato, le dinamiche del mercato italiano risentono anche della struttura del sistema produttivo; in Italia si produce soprattutto energia termoelettrica tradizionale. Nel 2023 ha rappresentato oltre il 60% del totale (162.587,7 GWh su 264.708,1 GWh di produzione lorda), stando ai dati pubblicati dal Gruppo Terna. A livello regionale, la Lombardia è di gran lunga il primo produttore italiano (47.119,5 GWh nel 2023), seguita dalla Puglia (29.005 GWh). La produzione lombarda è prevalentemente termoelettrica (34.458,2 GWh, pari al 50,2%), alla quale si aggiunge una quota di energia idroelettrica, pari a 9.150,5 GWh (secondo miglior dato dopo quello del Trentino Alto-Adige). Al totale del 2023 ha contribuito anche una cospicua quota di energia fotovoltaica (3.510,8 GWh) mentre, nel complesso, la produzione da fonti rinnovabili ha toccato quota 16.229,8 GWh.
Per quanto riguarda le province, Varese è una delle meno ‘produttive’ (quartultima dopo Lecco, Como e Monza) con 1.373,5 GWh, circa la metà di Bergamo e meno di un terzo di Brescia. Al contempo, è quarta per produzione di energia idroelettrica e settima per quella fotovoltaica; nel complesso, Varese è la nona provincia della Lombardia per produzione di energia elettrica da fonti sostenibili. Si tratta di un aspetto tutt’altro che secondario, specie perché con l’introduzione del PUN Index GME la distribuzione territoriale della produzione di energia da fonti rinnovabili tenderà ad avere un ruolo di maggior rilievo nelle dinamiche di mercato.
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