Varese riscopre la sua storia risorgimentale: il museo di Villa Mirabello cambia volto

Si è svolta venerdì 30 maggio alle 18 l’inaugurazione della nuova sezione risorgimentale

Generico 26 May 2025

Si è svolta venerdì 30 maggio alle 18 l’inaugurazione della nuova sezione risorgimentale di Villa Mirabello: nella nuova sala sono state riordinate le armi esposte, in particolare i tre fucili modelli Carcano (compreso un prototipo), progettati dal Bobbiatese Salvatore Carcano e restaurati dall’esperto d’armi Alessandro Perino: «questo progetto è nato dalla mia idea di dedicare una sala del museo di Villa Mirabello a Salvatore Carcano, un personaggio bistrattato che ho voluto riportare all’attenzione del pubblico appassionato del risorgimento», ha spiegato Perino.

«Abbiamo puntato su una visione museale, abbandonando l’approccio teatrale che avevamo adottato in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, quando avevamo posto come attrazione principale il quadro di Eleuterio Pagliano –  ha spiegato la curatrice della sezione, Serena Contini – Si trattava di un’opera animato grazie a proiezioni di luci e colori che sembravano scaturire dalla tela e che raccontava l’intera vicenda del Cacciatore delle Alpi a Sesto Calende, dallo sbarco del 23 maggio 1859 fino alla battaglia di Varese del 26 maggio dello stesso anno. Ora l’esibizione del quadro è tornata ad avere un approccio museale».

Varese è una città profondamente legata al Risorgimento, poiché durante la Seconda guerra d’indipendenza vi si scontrarono l’esercito piemontese dei Savoia e l’esercito austriaco, che fino a quel momento controllava la regione.
«La battaglia di Varese si è combattuta nella zona di Biumo, e non a caso la toponomastica cittadina lo testimonia: via dei Mille, via Garibaldi e molte altre strade richiamano i protagonisti di quegli eventi», ha sottolineato l’assessore alla Cultura di Varese, Enzo Laforgia, durante la presentazione.

All’interno del museo, il percorso espositivo è stato arricchito con pannelli didattici che raccontano in modo chiaro e completo gli avvenimenti di quei giorni. Accanto a questo apparato informativo, è stata preservata la documentazione archivistica dell’epoca, è stato recuperato il modello ligneo del campanile e sono state esposte le palle di cannone già appartenenti alla collezione del Museo del Risorgimento. Questi elementi richiamano il bombardamento della città di Varese del 31 maggio 1859 ad opera del maresciallo Urban, durante il quale venne colpito anche il campanile.

A Villa Mirabello il fucile che uccise Kennedy

Il fucile che ha segnato una delle pagine più tragiche del Novecento – l’assassinio del presidente americano John F. Kennedy nel 1963 a Dallas – è ora esposto a Villa Mirabello di Varese, in una nuova sala dedicata alla storia dell’armamento italiano. «Si tratta di un Carcano Modello 91/38, progettato sulla base del modello originale creato da Salvatore Carcano, tecnico armaiolo varesino» ha spiegato Serena Contini.

Nato a Bobbiate l’11 ottobre 1827, oltre ad altri tre modelli Carcano (compreso un prototipo) tutti restaurati dall’esperto d’armi Stefano Greggio. Salvatore Carcano partecipò giovanissimo alla Prima Guerra d’Indipendenza del 1848, combattendo contro la dominazione austriaca. Dopo il conflitto, entrò alla regia manifattura d’armi di Torino, dove dedicò l’intera vita alla progettazione di sistemi innovativi per le armi da fuoco.

«Tra i suoi meriti, l’invenzione di meccanismi di caricamento rapidi e sicuri, fondamentali per modernizzare l’equipaggiamento del neonato esercito italiano – ha spiegato Alessandro Perino – Il suo lavoro portò alla creazione del Fucile Mod. 1891, il celebre Carcano 91, che divenne l’arma standard del Regio Esercito per oltre cinquant’anni».

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Pubblicato il 31 Maggio 2025
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