Anche l’ITEP “Galileo Galilei” al Festival della Meraviglia di Laveno Mombello
Il Festival ha proposto un programma multidisciplinare con ospiti da Austria, Belgio, Svizzera, Israele, Italia e Stati Uniti, e un format ormai consolidato: conferenze con relatori di spicco, mostre, spettacoli, concerti, attività didattiche “off scuola” e incontri “a tu per tu” che favoriscono l’ascolto e il dialogo diretto
																			
                        
						
						
						
						Il 16, 17 e 18 maggio e fino al 1 giugno 2025, Laveno Mombello ha ospitato la terza edizione del Festival della Meraviglia, evento culturale che invita a esplorare i confini come spazi di incontro e riflessione. Il festival, che ha proposto un programma ricco di incontri, performance, dialoghi e installazioni, dislocati in luoghi simbolici del paese come Villa Frua, Palazzo Perabò e rive del Lago Maggiore, ha visto partecipare anche dei ragazzi dell’Itep “Galileo Galilei” di Laveno Mombello.
Il Festival ha proposto un programma multidisciplinare con ospiti da Austria, Belgio, Svizzera, Israele, Italia e Stati Uniti, e un format ormai consolidato: conferenze con relatori di spicco, mostre, spettacoli, concerti, attività didattiche “off scuola” e incontri “a tu per tu” che favoriscono l’ascolto e il dialogo diretto.
Ideato dal climatologo e divulgatore scientifico Frank Raes, il tema dell’edizione di quest’anno è stato “In volo sui confini“. Nel corso del festival, relatori, imprenditori, artisti e attivisti hanno dialogato fra loro per cercare di considerare i confini da un punto di vista nuovo: non più solo come barriere, ma come punto di incontro e di condivisione tra le persone. Arte, scienza, filosofia, musica, scuola, impresa, AI, sostenibilità tra i temi più affrontati.
La partecipazione dell’Istituto lavenese ha ovviamente una sua logica giustificazione nell’assiduo lavoro che da lungo tempo il “Galilei” sta portando avanti, sul fronte della pace, del rispetto, del senso civico e della legalità, per gettare ponti e rompere barriere di ordine sociale ed educativo, nella convinzione che solo in questo modo si potrà preparare un mondo in cui giustizia, rispetto del prossimo e dell’ambiente e tolleranza dell’altro possano animare i nuovi rapporti fra popolazioni e collettività umane, e che questo nuovo spirito debba nascere già tra i banchi di scuola.
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