Lottomatica sarà parte civile nel processo a Varese per il grosso giro di truffe nelle sale slot
Dal Gup i sette imputati a vario titolo accusati di bancarotta fraudolenta, false fatturazioni e peculato. Durante le indagini sequestro preventivo di 4,7 milioni a due dei principali indagati

In due, fra gli imputati considerati “minori“, hanno chiesto di patteggiare. Per gli altri le difese presenteranno certamente questioni preliminari nel prosieguo del processo che per il momento si svolge in camera di consiglio dinanzi al giudice per l’udienza preliminare che, oltre ai patteggiamenti, dovrà decidere se rinviare o meno giudizio gli imputati per quel grosso giro di truffe nelle sale slot del capoluogo.
Un’udienza interlocutoria, dunque, che segue l’operazione “Easy slot“ della Finanza di Varese che nel 2020 aveva indagato sulla condotta di responsabili di alcune sale gioco della Città Giardino accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, reati fiscali verso l’erario, fatture per operazioni inesistenti e peculato (in quanto soggetti riscosso di parte della giocata che deve venir girata all’erario).
Nell’udienza di mercoledì le parti offese hanno presentato deposito di richiesta di ammissione a parte civile. Sono “Lottomatica“, “Snai tech“ e i soggetti lesi dal fallimento. Poi come si accennava due imputati minori hanno chiesto di applicare una pena su richiesta delle parti ed il pm (Sostituto Lorenzo Dalla Palma) esprimerà il proprio consenso entro la prossima udienza fissata per il 9 luglio. Udienza nella quale i difensori (fra gli altri avvocati Augusto Basilico, Mauro Pagani e Corrado Viazzo) solleveranno questioni preliminari ed eventualmente delle questioni relative alle stese costituzioni di parte civile.
Gli importi relativi alla movimentazione di danaro legato agli illeciti contestati sono importanti, basti pensare che le Fiamme gialle avevano dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di 2 persone fisiche per un totale di 4.761.000 euro, nonché alla misura interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa (o di rivestire uffici direttivi di persone giuridiche) per 12 mesi a carico dei due principali indagati emesso dal Gip di Varese.
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