Aspiranti matricole perplesse e preoccupate per la novità del semestre filtro per medicina e odontoiatria

Durante l’incontro di orientamento dedicato all'Università dell’Insubria di Varese, alcuni tra gli aspiranti medici e odontoiatri si sono detti scettici sul nuovo sistema di accesso ai due corsi universitari

università insubria

Aula piena, attenzione alta e tante domande. Lunedì 14 luglio si è svolto presso la sede dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese l’Info Day rivolto agli studenti interessati ai corsi di Medicina e Odontoiatria, chiamati quest’anno ad affrontare l’importante novità del semestre filtro.

Ragazzi e ragazze hanno preso parte all’incontro, portando con sé sogni, ansie e interrogativi sul loro futuro. Molti vogliono seguire questo percorso mossi da una forte motivazione etica e personale. Ciononostante alcuni degli intervistati sembrerebbero trovare le modalità di accesso del semestre filtro solo in apparenza più agevoli. Il test d’ingresso a medicina non è stato cancellato; tutti possono iscriversi, ma la selezione avverrà comunque dopo il primo semestre: «Il test d’accesso c’è da molti anni a medicina, però, ultimamente somiglia sempre più a una missione titanica», affermano alcuni studenti.

I DUBBI DELLE MATRICOLE

Sara, 19 anni, di Varese, racconta: «Vorrei diventare odontoiatra. Ho vissuto un lungo percorso con l’apparecchio e i denti storti durante l’adolescenza e per me è stato un disagio vero. Ora che ho ritrovato il sorriso, vorrei aiutare gli altri a fare lo stesso. Ma con questo nuovo sistema, se non passi perdi un anno e, nel mio caso, non potrei iscrivermi subito neanche al corso di Igiene Dentale»

Anche Rebecca, sua coetanea di Induno Olona, sembra perplessa circa la novità del semestre filtro: « Il mio sogno da sempre è diventare pediatra. Vorrei aiutare concretamente i bambini. Scelgo di curare la salute fisica piuttosto che psicologica, perchè se, qualcuno ha una malattia fisica, da medico puoi effettivamente vederla, mentre quella psicologica è infinitamente più complessa. Per come sono io, preferisco avere la certezza di poter toccare con mano e vedere il “male” del paziente. Nel caso non riuscissi a entrare a medicina però perderei la possibilità di optare per il mio piano di scorta, cioè diventare nutrizionista. Ho pensato a un piano b, ho ragionato sul come aiutare le persone in altro modo che la medicina ma con questo sistema sembra che si debba scegliere tutto subito, senza possibilità di cambiare strada».

E poi ci sono Davide e Mattia, due ragazzi determinati a diventare medici, che sottolineano ciò che più conta per loro del mestiere, ovvero il contatto con le persone: «Ci sono tanti motivi che ci spingono a scegliere medicina: il contatto con le persone, essere utile alla società, fare qualcosa di importante. Abbiamo paura di non passare? Sì ma faremo tutto il possibile per entrare e seguire il nostro sogno, anche se non sarà facile».

La nuova generazione si dimostra determinata e detentrice di uno spirito critico attivo. Anche Giulia, futura dottoressa molto motivata, nonostante la voglia di dare il massimo, mette in discussione l’equità del nuovo filtro: «Difendere il diritto alla salute è ciò che mi spinge a dare il massimo per entrare in università. Non dico sia semplice organizzare le modalità di accesso universitarie, però, questo sistema non mi sembra pensato per tutelare davvero chi ha vocazione. Si rischia di scoraggiare noi giovani prima ancora di iniziare e di darci false speranze».

Le risposte fornite dagli aspiranti medici e odontoiatri hanno confermato la loro salda determinazione. Resta però irrisolta una sola domanda: «Il nuovo semestre filtro offre davvero più possibilità d’accesso, o rischia solamente di sprecare vocazioni autentiche?»

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Pubblicato il 15 Luglio 2025
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