Inaugurata a Materia la mostra AMAASO: uno sguardo profondo sull’infanzia ugandese
A Materia Spazio Libero, con il nuovo format espositivo, Isabel Lima porta un viaggio emotivo nell'Uganda, raccontato attraverso gli occhi dei bambini che vivono nelle baraccopoli

Gli occhi sono finestre sull’anima, e con Amaaso, Isabel Lima ha aperto una porta su un mondo lontano, ma terribilmente vicino nel suo messaggio di speranza. A Materia Spazio Libero, l’inaugurazione della mostra ha rapito il pubblico, conducendolo nel cuore pulsante dell’Uganda attraverso lo sguardo dei bambini che abitano le baraccopoli di Kampala. Ogni fotografia, ogni scatto, è un incontro con chi, pur vivendo nelle difficoltà, continua a lottare.
Con Amaaso, Materia Spazio Libero ha dato il via a un nuovo format espositivo, dando spazio a una riflessione visiva che va oltre il semplice atto artistico. La mostra non è solo una raccolta di immagini, ma una testimonianza che invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo, lontano ma, al contempo, straordinariamente vicino.
«Isabel ci porta nel cuore dell’Africa, raccontandoci storie che vanno oltre la difficoltà e che ci invitano a riflettere sul nostro ruolo in un mondo così distante, ma anche così simile», ha dichiarato Erika La Rosa, giornalista di Varesenews, aprendo l’incontro. La mostra Amaaso nasce da un viaggio in Uganda insieme all’associazione Il Libro Solidale e a raccontarlo è Matteo Fiorini, fondatore di Xmas Project: «Isabel ha saputo cogliere la bellezza nascosta anche nei momenti più difficili – ha spiegato Fiorini -. Il suo sguardo ha trasformato la miseria in un racconto di speranza. Abbiamo trovato in lei la persona giusta per raccontare un progetto che mira a dare un’opportunità a chi vive nell’ombra».
Ma il vero cuore dell’evento è stato il racconto di Isabel Lima. La fotografa, intervistata dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli, ha condiviso la sua esperienza in Uganda, una terra che ha scoperto attraverso i suoi occhi, e che ha saputo raccontare con una sensibilità rara. «Quando sono arrivata in Uganda, mi sono sentita a casa – ha detto -. Ho visto negli occhi di quei bambini una forza che non avevo mai visto prima. Non c’è nulla di più potente che guardarsi negli occhi e vedere quella determinazione che persiste, nonostante tutto».

La sua mostra, Amaaso (che significa “occhi” in ugandese), non è solo un lavoro fotografico, ma un viaggio nell’intimità dei bambini ugandesi, una connessione che va oltre la semplice osservazione. «Ogni scatto non è solo una foto, ma un incontro – ha raccontato Lima -. Quando fotografi un bambino, è come se entrassi nel suo mondo. Non si tratta di un’immagine, ma di un legame che rimane, un’emozione che viene catturata e condivisa».
Isabel ha anche parlato delle difficili condizioni in cui ha lavorato, spiegando come molte delle sue foto siano state scattate con il cellulare, a causa delle difficoltà logistiche e della scarsa illuminazione. «La fotografia non riguarda solo la qualità dell’immagine, ma ciò che l’immagine trasmette – ha sottolineato -. Ogni foto racconta un’emozione, un messaggio che va oltre l’aspetto tecnico».
Alla fine della serata, i visitatori hanno potuto immergersi ulteriormente nel progetto, ammirando un video che ha mostrato il dietro le quinte delle fotografie, prima di gustare un rinfresco e approfondire la loro comprensione del progetto.
La mostra Amaaso sarà visitabile fino al 12 settembre 2025 , per poi proseguire il suo viaggio verso Belluno e Milano.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Lina Hepper su La Provincia di Varese studia un gestore unico dei rifiuti: "Una strategia a lungo termine per anticipare il futuro"
Cloe su Quattro eccellenze varesine premiate dai Travelers' Choice 2025 di TripAdvisor
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.