
Arte
La mostra “Passaggi surreali” debutta a Porto Ceresio: fotografia e identità alla luce del sogno
Dal 23 al 31 agosto, il Palazzo della Cultura “Salvatore Ferrara” ospita una mostra collettiva omaggio al Surrealismo. Le opere del collettivo Creati.Va invitano lo spettatore a perdersi tra immagini oniriche e sperimentazioni visive

«Un viaggio fotografico attraverso l’invisibile, una soglia aperta tra realtà e immaginazione». Questa la definizione fornita da Graziano Aitis, uno dei fondatori del collettivo artistico Creati.Va e organizzatori dell’evento.
“Passaggi surreali” è mostra fotografica di più artisti che sarà inaugurata sabato 23 agosto alle ore 17 nel Palazzo della Cultura “Salvatore Ferrara” di Porto Ceresio. Ideata da Creati.Va in occasione del centenario del Surrealismo (1924–2024), l’esposizione rimarrà aperta fino a domenica 31 agosto.
La mostra propone una riflessione visiva sul rapporto tra paesaggio e identità. «Le immagini esposte non descrivono ma evocano, non spiegano ma alludono. Corpi velati, volti celati, spazi domestici trasformati in scene del sogno: ogni fotografia è un varco verso l’inconscio, un invito a esplorare la dimensione simbolica delle cose. In un’epoca che pretende chiarezza e spiegazione, “Passaggi surreali” difende l’ambiguità e la forza dell’enigma», racconta Aitis.
CONTENUTI ARTISTICI DELLA MOSTRA
Il percorso espositivo si sviluppa su due livelli, con riferimenti surrealisti come fil rouge . Al piano terra è allestita la mostra collettiva con opere realizzate da Graziano Aitis, Noemi Zaffaroni, Andrea Penzo, Diego Boldini e Alessandro Lenti, accomunati da una sensibilità affine. Al primo piano, invece, si trova la parte dei progetti personali.
Le opere esposte si ispirano ai grandi maestri del genere – Magritte, De Chirico, Man Ray– reinterpretando il Surrealismo in chiave contemporanea, con aperture verso l’astrattismo, la visione metafisica e sperimentazioni. Accanto alle fotografie stampate, la mostra include anche proiezioni video, materiali testuali e installazioni sonore. Le musiche ambientali originali, realizzate su testi poetici di Diego Boldini, sono state arrangiate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Curata nella logistica da Ferdinando Giaquinto, la mostra è accompagnata da materiali esplicativi che guidano il visitatore lungo un percorso volutamente non lineare, richiamando il genere artistico a cui si ispira. Lo spettatore è invitato a perdersi tra immagini da interpretare.
«L’obiettivo non è fornire risposte – afferma Aitis – ma stimolare uno sguardo diverso. Le opere sono soglie. Non parlano di assenze, ma di presenze trasformate. È un invito a lasciarsi interrogare dal mistero, perdersi nel paesaggio e ritrovarsi altrove.»
L’inaugurazione si terrà sabato 23 agosto alle ore 17, con apertura al pubblico fino alle 22. La mostra sarà poi visitabile domenica 24 agosto dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 22, e nelle giornate di giovedì 28, venerdì 29 e sabato 30 agosto con orario serale dalle 17 alle 22. L’ultima apertura è prevista per domenica 31 agosto, dalle 17 alle 22. L’ingresso è gratuito. Gli artisti saranno presenti per dialogare con il pubblico.