L’addio di Mauro Temperelli a Camera di Commercio: “Un lungo percorso al servizio del territorio”
Lo storico segretario generale ha salutato la stampa: lascia un incarico assunto nel 1999: «Siamo passati dal telex all'intelligenza artificiale, ma a fare la differenza sono sempre le persone»
Si è ormai compiuto un avvicendamento epocale in Camera di Commercio a Varese: come previsto, il segretario generale Mauro Temperelli ha lasciato il proprio incarico dopo quasi trent’anni e ha incontrato la stampa per un saluto finale. Il suo posto sarà preso da Anna Deligios, anch’essa funzionaria di lungo corso degli uffici di piazza Montegrappa.
«Sono stati anni di straordinaria intensità a livello di lavoro e di servizio al territorio – ha detto Temperelli intervistato dal direttore di VareseNews, Marco Giovannelli – Ricordo le belle relazioni interpersonali costruite con amministratori pubblici, associazioni d’impresa, sindacati e con i media. Rapporti sempre corretti e ispirati a un unico obiettivo che ci accomuna: il servizio al territorio. Il nostro scopo è sempre stato quello di fare qualcosa di utile per lo sviluppo economico e sociale di Varese, cercando di esaltare i punti di forza della nostra economia e società civile, che sono tantissimi, e intervenendo dove c’è qualcosa da migliorare».
«La Camera di Commercio – prosegue Temperelli – ha fatto un percorso bellissimo, aumentando il numero degli interlocutori: dalle imprese ai consumatori, ai professionisti, fino ad arrivare ai lavoratori di domani con le attività di orientamento. Lascio al mio successore, Anna Deligos, e alla struttura di prim’ordine che ho avuto l’onore di dirigere, progetti importanti, nati con il mandato del presidente Mauro Vitiello. Progetti che verranno portati avanti, sviluppati e potenziati, sempre con l’intenzione di rimanere al servizio della collettività».
Temperelli ricorda poi alcune tappe del suo percorso da segretario generale dell’ente camerale: «Ho avuto la fortuna di attraversare tre decenni di cambiamento epocale. Quando sono entrato nel ’99, c’erano il telex e la telescrivente; oggi lascio i colleghi alle prese con l’uso dell’intelligenza artificiale nelle attività d’ufficio e nei progetti. Questa parabola evolutiva è impressionante, ma con un tratto distintivo che rimane: l’intelligenza, per quanto artificiale, ha bisogno le persone che mettono cuore e cervello. Bisogna saperla usare, evitando gli effetti negativi che ogni innovazione porta con sé. Credo che il vero fattore di successo, al di là di ogni tecnologia, siano sempre le persone che in questo territorio, ogni giorno, fanno del bene e cercano di tenere alta la reputazione di Varese e della sua provincia. Spesso ci si perde nei piccoli problemi, senza vedere ciò che di bello e di buono abbiamo. Penso davvero che la nostra sia una delle province più belle dove vivere, fare impresa, investire e fare turismo».
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