L’ordinanza anti-maranza a Gallarate è stato un flop? Per il Pd lo dicono i numeri: “Tutta propaganda”

"L’ordinanza non è stata pensata per fare numeri - replica l'assessore Dall'Igna -, ma per «prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana"

Polizia Locale Gallarate

L‘ordinanza “anti-maranza”, già ridimensionata sotto i richiami della prefettura, è, infine, stata un flop? A non avere dubbi è il gruppo del Partito democratico gallaratese basandosi sulle risposte dell’assessore Germano Dall’Igna al question time del consiglio comunale: «i numeri delle sanzioni elevate sono un bilancio inequivocabile – dicono i Dem -: da parte del sindaco Cassani ci sono state tante grida di manzoniana memoria ma nessuna vera azione per migliorare la sicurezza a Gallarate».

L’ordinanza in questione è quella che, con l’obiettivo di fermare gli episodi ripetuti di esagitazione giovanile, aveva introdotto una serie di regole molto stringenti. Quasi subito di quella stessa ordinanza fu bloccata la parte che vietava di riunirsi in gruppi in strada, e così era rimasta in piedi la parte che sanziona il consumo di alcolici in determinate aree.

L’ordinanza ‘antimaranza’ a Gallarate rimane solo per il divieto di alcol e bottiglie di vetro

I risultati dell’ordinanza “anti-maranza”

Ora, sulla base delle risposte ricevute in consiglio comunale, i Dem fanno il punto: «sanzioni per violazione del divieto di assembramenti su gradini, marciapiedi o sporgenze: Nessuna; sanzioni per violazione del divieto di somministrazione alcolici: due, totale multe irrogate euro 2.000; sanzioni per violazione consumo di alcolici in strada 26, per euro 1.300 complessivi di multe irrogate».

Per il Pd «tali numeri dimostrano che l’ordinanza, spacciata dal sindaco leghista Cassani sui suoi social come soluzione innovativa tesa a garantire la sicurezza, si sia rivelata un flop totale. Il divieto di assembramento costituiva norma incostituzionale, generica e inapplicabile, dicevamo a maggio e le zero sanzioni irrogate lo confermano».

“Fumo e propaganda alla faccia delle esigenze della città”

Nel loro comunicato stampa i Dem bollano il provvedimento securitario: «a fronte delle sole 26 sanzioni irrogate per consumo di alcolici in strada i cestini e i cespugli della piazza della stazione sono quotidianamente zeppi di decine di bottiglie vuote, dimostrando come il consumo sia ininterrottamente proseguito, nonostante l’ordinanza. Insomma tante grida di manzoniana memoria ma nessuna vera azione per migliorare la sicurezza a Gallarate , soprattutto nella zona della stazione , che continua a restare fuori controllo».

Per il Pd «lì servirebbe un presidio di polizia locale, magari nella vecchia stazione, la rimozione dei cespugli in centro alla piazza, un servizio di educativa di strada, una lotta agli imbrattamenti dei muri con i murales fatti da artisti di strada, una pianificazione urbanistica e viabilistica di tutta la zona, un rafforzamento dell’organico della PL. Tutte cose che costano lavoro, fatica, fantasia e che questa giunta si guarda bene dal provare a fare. Meglio vendere fumo, meglio fare propaganda sui social, sorseggiando un caffè probabilmente corretto a grappa e urlando ogni 10 secondi contro un capro espiatorio immaginario. Alla faccia delle esigenze di sicurezza che avvertiamo ogni giorno a Gallarate».

La replica dell’assessore: “l’ordinanza non deve fare numeri ma prevenire”

«L’ordinanza non è stata pensata per “fare numeri” – replica l’assessore Dall’Igna dopo l’uscita del Pd -, ma per «prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano la sicurezza urbana» e per «tutelare la tranquillità e il riposo dei residenti».

È uno strumento che ha avuto un effetto deterrente e preventivo, restituendo vivibilità in aree critiche della città, dalla stazione al centro.
Va anche detto che l’articolo 4 del Regolamento di Polizia Urbana vieta già comportamenti che mettano in pericolo la pubblica incolumità e proibisce a chi è in stato di ubriachezza di frequentare luoghi di ritrovo pubblici; l’ordinanza in questione applica e rafforza questa norma con misure deterrenti ed efficaci. I fatti hanno dimostrato che la misura ha funzionato. L’Amministrazione ha scelto di assumersi la responsabilità di agire, nel rispetto delle norme e con strumenti mirati a tutela del bene comune».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Settembre 2025
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