Solidarietà all’anarchico “no ponte”: venti denunciati a Varese per il ritrovo fuori dal carcere
Un sabato pomeriggio movimentato che ha riguardato l’attività non autorizzata di appartenenti alla galassia antagonista
Chiasso fuori dai Miogni sabato pomeriggio: gli agenti di polizia penitenziaria, attraverso i monitor, hanno notato una ventina di persone incappucciate che manifestavano davanti ai cancelli della casa circondariale e hanno chiesto rinforzi contattando la centrale operativa della Questura. Da piazza Libertà sono partite in forze diverse auto di servizio della Polizia che in pochi minuti hanno cinturato l’area. Gli agenti, scesi dalle vetture, si sono trovati di fronte a numerose persone che inizialmente non intendevano collaborare, ma che poi sono state tutte identificate e denunciate per manifestazione non autorizzata (nella foto, parte dei manifestanti identificati in un parcheggio di pertinenza di un supermercato, in via Crispi).
È stato dunque un sabato pomeriggio piuttosto movimentato in città. A molti cittadini non è sfuggito il via vai di auto di servizio nella zona tra via Felicita Morandi e via Francesco Crispi – la “Brunella” – intorno alle 17.
Si trattava infatti del rumoroso intervento di una ventina di appartenenti alla galassia antagonista che protestavano fuori dal carcere per l’arresto, avvenuto qualche giorno fa a Bedero Valcuvia, di un anarchico implicato nelle proteste “No Ponte” del 1° marzo scorso a Messina. In quell’occasione, alcuni partecipanti si erano presentati in maschera, con abiti carnevaleschi, per contestare la decisione di realizzare la nuova infrastruttura viaria.
Per quei disordini, come si ricorderà, nella serata di martedì 9 settembre la Digos di Messina, con il supporto delle Digos di Napoli, Bari e Varese, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Procura distrettuale. Sono finite in manette tre persone: due residenti a Bari e una in provincia di Varese. Le indagini riguardano gli episodi di violenza registrati durante la manifestazione, che pur essendo regolarmente autorizzata è degenerata in lanci di sassi, bottiglie, fumogeni e bombe carta contro gli agenti di Polizia. Uno degli arrestati, catturato nel paesino della Valcuvia, risulta ora detenuto proprio ai Miogni.
Il pomeriggio di protesta e di rumorosa “solidarietà” da parte dei sodali dell’arrestato ha visto l’arrivo a Varese di una ventina di anarchici provenienti da fuori provincia, in particolare dal Centro-Sud. Molti erano incappucciati. Sono stati fermati per l’identificazione dagli agenti della Polizia di Stato – grazie all’importante sforzo dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, le “Volanti” – e successivamente denunciati per violazione dell’articolo 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. La norma impone ai promotori di una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico di darne avviso almeno tre giorni prima al questore. I contravventori rischiano l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda da 103 a 413 euro.
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